Arezzo, tentato omicidio ai Porcinai: catturato l’accoltellatore

Indagini lampo: gli uomini della Mobile lo hanno rintracciato e arrestato. In ospedale il ferito resta grave e lotta per la vita

Arezzo, 9 aprile 2024 – Uno in ospedale lotta per la vita.  L’altro, fuori, ha le manette ai polsi e un’accusa pesante sulla testa: tentato omicidio. Due uomini, due traiettorie che si incrociano nella notte ai giardini Porcinai. La polizia chiude il cerchio, indagini lampo e l’arresto: è la sequenza del lavoro portato a termine dagli uomini di Sergio Leo, capo della Squadra mobile. È un uomo di 40 anni, di origine tunisina, a finire in carcere con una serie di indizi raccolti dagli investigatori che lo inchiodano a quella notte di follia e a quel coltello col quale ha colpito il rivale dopo un diverbio. Per questioni personali, è la ragione che ha scatenato l’aggressione nel triangolo verde davanti alla Stazione. Che l’aggressore avesse le ore contate, è parso chiaro fin dall’inizio, quando proprio nella notte di sangue, gli uomini della Scientifica hanno raccolto le tracce dell’assalto che non ha risparmiato un terzo connazionale che aveva provato a fare da paciere ma è stato ferito a una mano.

La cura meticolosa nelle indagini, ha portato la polizia alla meta. A carico del tunisino ci sono "solidi elementi probatori", dicono in Questura sulla base di quali il magistrato ha firmato il decreto di fermo. L’uomo dopo aver colpito il rivale con numerosi fendenti al viso, alle spalle e sopratutto all’addome, si era allontanato facendo perdere le tracce. La caccia scattata subito si è conclusa ieri con l’arresto del nordafricano.

Un pressing serrato degli investigatori, anche negli ambienti della mala nordafricana, è stato il grimaldello per far saltare il banco. Un pressing che lo avrebbe convinto ad arrendersi. E sarebbe stato proprio lui a inviare un emissario (sembra un parente) in Questura, a dire che era pronto a consegnarsi. Gli uomini della Mobile hanno chiuso il cerchio e sono andati a prenderlo. Gli investigatori ricostruito il quadro della notte di follia, a un passo dal centro: quella lite tra il tunisino e il magrebino è stata la miccia che ha incendiato i Porcinai, segnando alle cronache l’ennesimo fatto di sangue.

Quasi un "bollettino" quotidiano in attesa che il Comune, come già annunciato, metta mano ai lavori di riqulificazione dei giardini. Intanto il magrebino ferito, è in un letto di ospedale a cercare di salvarsi. La sua compagna ha assistito alla notte di follia e ha chiesto aiuto. È ancora con lui e non lo molla.