Il poliziotto Spaccarotella in semilibertà: "E' tornato anche ad Arezzo"

Sta ancora scontando la pena per la morte di Gabriele Sandri ma può uscire dal carcere di Santa Maria Capua Vetere durante il giorno: lavora in una Misericordia

Luigi Spaccarotella

Luigi Spaccarotella

Arezzo, 5 novembre 2017 - Il poliziotto Luigi Spaccarotella, condannato a 9 anni e 8 mesi per la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, l'11 novembre del 2007, nell'area di servizio di Badia al Pino ovest, ha ottenuto da qualche mese la semilibertà. Scontata la metà della pena, può uscire durante il giorno dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, e lavora come volontario presso una Misericordia della zona.

Ne dà notizia Padre Giovanni Serrotti, il sacerdote che da sempre gli è vicino, che racconta anche come negli ultimi mesi il poliziotto sia tornato qualche volta ad Arezzo per vedere la famiglia ed in particolare il figlio. Spaccarotella, spiega, in previsione della semilibertà, aveva cercato lavoro anche qui, ma trovò tutte le porte chiuse: nessuno se la sentiva di prenderlo dopo quello che era successo e per il timore di eventuali reazioni da parte degli ultras laziali.

Il poliziotto della Stradale, in quella domenica maledetta, era in servizio presso la caserma di Battifolle e faceva parte di una pattuglia che stava percorrendo l'autostrada. Alla notizia dei tafferugli fra un gruppetto di tifosi laziali e una macchina di supporters della Juve aggrediti, accorse nell'area di servizio dal lato opposto e da lì esplose un colpo di pistola che attraversò la carreggiata e colpì Sandri alla testa a parecchie decine di metri di distanza.

Il clamore della vicenda fu enorme. Per una domenica rischiarono di fermarsi gli stadi (alcuni si fermarono come a Roma e Milano, dove era in programma Inter-Lazio) e ci furono incidenti gravissimi, soprattutto nella capitale. A Spaccarotella la procura di Arezzo (Pm Giuseppe Ledda) contestò subito l'omicidio volontario con dolo eventuale.

Ma nel primo processo davanti alla corte d'assise di Arezzo il reato fu derubricato in omicidio colposo con colpa cosciente. In appello il ribaltamento: omicidio volontario e nove anni di carcere con le attenuanti, sentenza poi confermata dalla cassazione. Il poliziotto si costituì ed entro in carcere il 15 febbraio 2011, giorno della Madonna del Conforto.