Allarme Piovra, Pm dell'antimafia accusa: Arezzo infiltrata dai casalesi

Il sostituto procuratore Sirignano: ormai i clan scelgono province tranquille per riciclare i soldi sporchi, ecco perchè la camorra spara sempre meno

L'omicidio Talarico

L'omicidio Talarico

Arezzo, 19 marzo 2018 - «Ogni anno stiamo a dire che abbiamo sconfitto la camorra, ma non è così. Per farlo è necessario comprendere che la battaglia oggi si fa colpendo gli imprenditori che ripuliscono i soldi sporchi; indagando su vicende accadute in altre regioni italiane, ho scoperto per esempio che alcune province toscane, penso ad Arezzo e Lucca, sono diventate 'Casalesì, non solo per la presenza di tanti emigranti, ma di imprenditori legati al clan».

Lo ha detto a Casal di Principe (Caserta), nel corso degli Stati Generali delle Terre di Don Peppe Diana, evento organizzato per il 24esimo anniversario della morte del prete ucciso dai casalesi, il sostituto della Direzione Nazionale Antimafia Cesare Sirignano, un passato da magistrato di punta della Dda napoletana, con importanti indagini e processi proprio sui Casalesi, basta pensare a quelli concernenti il capo dell'ala stragista Giuseppe Setola, o sul monopolio dei mercati ortofrutticoli che vedeva il clan casertano alleato dei Corleonesi di Riina.

«Oggi - ha proseguito Sirignano - non dobbiamo più concentrarci sui fatti di sangue. Oggi i clan sparano sempre di meno, e preferiscono utilizzare il canale della corruzione, più che le minacce e le intimidazioni. Per rafforzare l'azione di contrasto alle imprese mafiose, è dunque necessario fornire alle forze dell'ordine personale specializzato, visto che queste aziende mafiose sono sempre gestite da teste di legno, persone insospettabili, per cui non è sempre agevole ricostruirne la genesi. Si tratta di indagini molto complesse, ma che vanno fatte; bisogna capirlo, ma si fa ancora fatica».

Di infiltrazioni mafiose in provincia di Arezzo si discute da anni. Numerose inchieste hanno dimostrato che camorra e 'ndrangheta (meno la mafia siciliana) sono ben radicate da queste parti, teatro anche di un tipico omicidio da Piovra, quello del fratelli Talarico, uccisi a Terranuova nel 2007 e sepolti in un borro sperduto. In dieci anni le indagini non sono riuscite a venire a capo dei responsabili di questo delitto mafioso.