Morto nella cronoscalata, caccia alla microcamera che era sull'auto da corsa

Sarebbe determinante per ricostruire le cause dell'incidente costato la vita a Fabrizio Bonacchi: appello della stradale a chiunque l'avesse ritrovata o vista

Fabrizio Bonacchi

Fabrizio Bonacchi

Arezzo, 20 aprile 2019 - A bordo aveva una microcamera. Micro davvero, ma di quelle che garantiscono una grande visibilità  e che forse è stata l'unica vera testimone della sua morte. Ma quella microcamera è sparita, rimbalzata chissà dove nel terribile schianto costato la vita a Fabrizio Bonacchi morto pochi giorni fa nella cronoscalata da Camucia a Cortona. Il pilota nato a Prato, 54 anni da compiere il prossimo dicembre, abitava ad Agliana con la moglie Paola, dipendente di un’azienda tessile, e due figli.

La polizia stradale è stata incaricata da Laura Taddei, sostituto procuratore, delle indagini per ricostruire esattamente le cause di quell'incidente.

E certo quella microcamera potrebbe rivelarsi decisiva. Da qui l'appello della stradale: si rivolge a chiunque abbia rinvenuto quella microcamera presente sul veicolo. L'invito, ove certo qualcuno l'avesse vista, è a riportarla quanto prima in un qualunque ufficio di polizia o carabinieri o anche direttamente alla Procura, alla segreteria del magistrato che guida le indagini.