"Bentornata Cristina". Dopo il coma il primo abbraccio con la figlia

A luglio 2020 l’arresto cardiaco e il parto cesareo: oggi, prima di essere trasferita all'Istituto Agazzi per continuare la riabilitazione, la gioia di vedere per la prima volta la bambina

Cristina Rosi, 39 anni

Cristina Rosi, 39 anni

Arezzo, 15 maggio 2022 - Un sorriso luminoso come il sole a picco in una giornata limpida di piena estate. Un abbraccio, lungo e delicato, nel quale per un momento si sono fuse due anime, quelle di una mamma e di una figlia, unite ognuna a suo modo nella lotta per la vita. Cristina Rosi e la piccola Caterina si sono abbracciate per la prima volta dopo il lungo calvario iniziato il 23 luglio 2020 quando la donna, che oggi ha 39 anni, al settimo mese di gravidanza, andò in arresto cardiaco e i sanitari riuscirono a far nascere la bambina con un parto cesareo. Madre e figlia riportarono lesioni neurologiche importanti e Cristina è rimasta in coma per undici mesi.

Questa mattina la donna è uscita dall'istituto di riabilitazione Agazzi di Arezzo dove si trova ed è potuta tornare a casa, per alcune ore, ad Alberoro, frazione del comune di Monte San Savino, e abbracciare per la prima volta la figlia, che oggi ha quasi due anni e che necessita di cure costanti. Palloncini colorati al cancello della villetta a schiera sulla collina e cartelli con  scritto "Bentornata Cristina!" sono il segno tangibile dell'ondata di affetto incontenibile dimostrato, ancora una volta, dalle amiche di un tempo, le colleghe di lavoro oltre che dalla famiglia, che non si è mai arresa per rendere possibile una vita migliore a Cristina e Caterina, nonostante i deficit subiti durante l'arresto cardiaco dalla giovane mamma e dalla piccola, venuta alla luce con un parto cesareo di emergenza.

"Vedere Cristina così per noi è già tanto - ha commentato il marito Gabriele Succi, 43 anni, dei quali gli ultimi due vissuti nella preoccupazione per moglie e bambina -, sono convinto che piano piano ci riprenderemo la nostra vita".  Dopo alcune ore il ritorno all'istituto per le terapie: "Clinicamente Cristina sta bene, ma visto che ha rischiato di morire va bene così", ha concluso Gabriele, che ha voluto ringraziare gli amici: "Senza di loro e il sostegno di tantissime persone, Cristina oggi non sarebbe qui".