REDAZIONE AREZZO

Aruba: avremmo voluto che Cloud restasse, sono loro che hanno deciso di andarsene

E' polemica sul trasferimento a Firenze di 78 dipendenti. La società dell'informatica: da noi un'offerta non ancora perfezionata ma è un investimento immobiliare

La vecchia sede di Eutelia

Arezzo, 4 febbraio 2020 - L'offerta di Aruba per l'acquisto dell'immobile ex Eutelia in cui ha sede Cloud Italia c'è ma è un investimento puramente immobiliare, che niente ha a che fare con la decisione di Cloud di avviare le procedure per il trasferimento a Firenze dei 78 dipendenti aretini. E' la piccata precisazione di Aruba dopo che Cloud aveva giustificato la sua scelta con l'incertezza sulla sorte dell'immobile. Avremmo preferito, dicono fonti della società informatica che cresce di giorno in giorno, trasformare l'attuale affitto in un affitto a lungo termine che desse a Cloud la possibilità di ulteriore sviluppo sul territorio aretino. Come a dire: non ci coinvolgano se hanno optato per altre strategie, già duramente contestate dai sindacati che temono per il futuro dei dipendenti. Ecco la nota di Aruba.

"Come dichiarato in data 20 gennaio in merito alla permanenza di Clouditalia/Irideos nello stabile di via Calamandrei, non solo avremmo avuto piacere di mantenere inalterata la situazione, ma avevamo anche auspicato di vedere una crescita di Clouditalia sul territorio aretino che gli permettesse fra l’altro di sfruttare al meglio le dimensioni e le potenzialità di quella sede.  Oggi leggiamo con rammarico che i 78 lavoratori di Clouditalia saranno trasferiti a Firenze e riteniamo utile fornire ulteriori chiarimenti per ribadire che questa decisione non è in alcun modo legata all’investimento immobiliare che stiamo facendo o ad un qualsivoglia ruolo attivo di Aruba nella questione.

Ad oggi l’acquisto dell’immobile non si è ancora neanche perfezionato e comunque non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di contatto o incontro da parte di CloudItalia/Irideos ed è per questo evidente come non si possa parlare di “mancato accordo” come causa principale di quanto sta avvenendo. Inoltre, eventuali proroghe del contratto provvisorio di affitto non dovrebbero al momento essere sottoscritte con noi, ma (almeno fino a quando l’acquisto non sarà concluso) con i commissari che curano il concordato preventivo di Finanziaria Italiana e la procedura di vendita dell’immobile. Alla cortese richiesta dei commissari in merito a questa eventualità abbiamo in ogni caso dato il nostro assenso a procedere tranquillamente con la proroga in caso dovessero ricevere una richiesta in tal senso.

Ribadiamo quindi la nostra completa disponibilità a trovare un accordo per il futuro, eventualmente relativo anche solo ad una parte dell’immobile adesso occupato per intero, e rimaniamo in attesa di una richiesta di incontro per tentare di capire se è possibile trovare una soluzione nell’interesse delle parti, ma anche delle persone e del territorio.”