
Anghiari finisce su "Striscia". Patria del Baldaccio in vetrina e la visita al maestro del legno
ANGHIARI
Non sempre, finire su "Striscia la Notizia" è un segnale negativo. Anzi… lo abbiamo visto l’altra sera a proposito di Anghiari e di un suo conosciuto e apprezzato imprenditore artigiano. Lo speciale quanto popolare Tg di Canale 5, che segue quello centrale delle 20 e che è più che mai noto per portare alla luce le vergogne italiane, contiene anche rubriche interessanti quali "Paesi, paesaggi…", che diventano una bella occasione di visibilità. Nella puntata di venerdì scorso, 16 febbraio, è stato trasmesso il servizio dell’inviato Davide Rampello nella patria di Baldaccio. A lui hanno girato la linea da studio i conduttori Roberto Lipari e Sergio Friscia, con quest’ultimo che ha precisato nel lancio: "Abbiamo una notizia clamorosa, perché Davide Rampello si trova in un posto dove si sente come a casa". Inizio con le stupende immagini del paese e del panorama che guarda la Valtiberina, con un accenno alla piana della Battaglia dipinta da Leonardo e con il consiglio di camminare senza meta per scoprire il borgo medievale di Anghiari. Un primo piano su Palazzo Pretorio e sui castelli dislocati nel territorio e poi la visita a mastro Santi Del Sere (nella foto), perché anche il legno racconta una storia. "La sua bottega è un concentrato di cultura rinascimentale, calata nel XXI secolo – ha detto Rampello – e un luogo nel quale le mani lavorano insieme e creano bellezza. Una bottega aperta, dove i segreti di una vita sono oggetto di discussione e fonte di conoscenza. Mastro Santi è padrone assoluto delle tecniche: nella sua bottega, il computer si adopera come la sgorbia o lo scalpello. L’intaglio è stato il primo amore, fin dai tempi della scuola: la magia della creazione e la capacità di dare forma alle idee. L’intarsio richiede invece precisione e pazienza: i frammenti di essenze diverse debbono combaciare perfettamente. Schegge insignificanti da sole, ma magnifiche tutte insieme. Infine il restauro: il mondo antico che torna a vivere nel presente, con le tecniche del passato che riportano in vita il pezzo".
Con la sua sedia simbolicamente appresso, Rampello si era fermato vicino a Palazzo Pretorio, dicendo appunto di trovarsi come a casa e il finale del servizio è stato il migliore dei compendi: "Artigiani e artisti come Santi sono beni culturali viventi: hanno il piacere del lavoro e il dono della curiosità. Quando fanno qualcosa, è sempre una cosa nuova. Questa è l’Italia della qualità: venite ad Anghiari non come turisti, ma come ospiti", ha concluso Rampello salutando gli spettatori.
C.R.