ANGELA BALDI
Cronaca

Allarme olive, oltre il 40% resta sugli alberi "Poca manodopera e costi troppo alti"

di Angela Baldi

Quasi la metà delle olive rischia quest’anno di restare sulle piante. Uno spreco dovuto alla difficoltà di reperire manodopera e ai costi alti di produzione. E’ l’allarme lanciato da Giovan Battista Donati Presidente dell’Associazione Frantoiani di Confartigianato. "Quest’anno il 40% delle olive rimarrà sugli alberi e in futuro le cose potrebbero andare anche peggio - dice Donati - Basta guardarsi in giro per capire come buona parte delle piante siano ancora cariche di olive". "Il problema è che non si trova più personale per la raccolta, gli agricoltori e le famiglie ce la mettono tutta, ma arrivati ad un certo punto non ci sono più le risorse umane disponibili", dice Donati.

A rischio è anche tutto l’indotto. Colpa dei tempi cambiati e della mancanza di ricambio generazionale, non solo: "i costi per la raccolta nelle zone collinari sono troppo alti per poi rivendere l’olio al prezzo fissato dal mercato", aggiunge Donati.

Se non è più conveniente, specialmente nelle colline più impervie, le olive rimangono sui rami fino a quando non ci penserà l’alternarsi delle stagioni a farle cadere.

"C’è un altro problema, forse il più importante, se gli oliveti vengono abbandonati, prima o poi saranno mangiati dal bosco. A farne le spese sarà il paesaggio e non solo. Un tratto collinare non curato è un pericolo per la valle, un pericolo serio, per questo le istituzioni competenti devono assolutamente prendere dei provvedimenti - spiega Donati - dobbiamo prenderci cura della collina, stimolare i giovani ad occuparsi della nostra terra. L’età media dei clienti dei frantoi è sempre più alta, i ragazzi hanno poco interesse e scarsi incentivi ad impegnarsi in questo settore".