
Ambulanza
Arezzo, 22 agosto 2015 - Un mese terribile per il turismo aretino. Nel giro di pochi giorni ha perso due dei suoi grandi protagonisti. Due albergatori, due maestri dell’accoglienza: prima Piero Comanducci, il titolare storico del Continentale, e ora Mario Truciolini.
E’ morto ieri, all’interno del suo albergo, che era chiuso da un paio di anni ma manteneva ma manteneva almeno all’esterno, e immaginiamo anche dentro, quell’attenzione alla qualità che era sempre stata una sua «cifra». Un punto di riferimento, proprio all’ingresso della città. Mario Truciolini si è ucciso all’interno di quella che era stata la sua creatura, rilevata dal padre Domenico, un complesso che sventolava giustamentre nell’insegna e con orgoglio la sua data di nascita: il 1963.
E Mario era stato un interprete appassionato di questa avventura. Un lavoratore di quelli che non lasciava nulla al caso. Anche sul piano professionale, all’albergo aveva affiancato anche una tabaccheria. Tre figli, una grande famiglia, ora chiusa nel dolore. Impossibile e in fondo perfino inutile interrogarsi sulle cause del suo gesto, spesso frutto semplicemente di un momento di abbandono che diventa fatale.
Molto più ricco rievocarne la presenza costante in stagioni difficili dell’economia aretina. E una figura eclettica, chi lo conosceva non si stupiva avesse potuto raccogliere e far crescere una realtà del genere. E che in quell’angolo di Arezzo era diventata uno snodo profondamente legato al suo nome.