"Ai candidati la nostra agenda per Arezzo"

Le associazioni di categoria di commercio, artigianato e agricoltura chiedono impegni concreti sulle priorità per l’economia

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di Lucia Bigozzi

Un’agenda per Arezzo. Priorità, temi, progetti da mettere a terra e trasformare in opportunità di crescita per il territorio e benessere per la comunità. Abbiamo chiesto di comporla ai rapprresentanti delle categorie economiche per consegnarla ai candidati aretini al Parlamento. Chi verrà eletto a Montecitorio o a Palazzo Madama, nel trolley per Roma dovrà inserire l’agenda per Arezzo. "Infrastrutture, viabilità e turismo. Tre priorità per l’economia aretina, dal punto di vista delle imprese del terziario, strettamente collegate. Oggi le distanze non si misurano più in chilometri, ma in tempo di percorrenza. Per questo paradossalmente Firenze, ad esempio, è più vicina a Roma di Arezzo", spiega Franco Marinoni direttore di Confcommercio Toscana per il quale è necessità assoluta "aumentare i treni veloci da e per Arezzo e migliorare i collegamenti locali. Questo vale per le aziende e per i cittadini, ma vale soprattutto per il turismo". Valeria Alvisi direttorre di Confesercenti focalizza sul caro energia che aziende "alle prese con bollette esagerate. Servono decisioni concrete anche sulle infrastrutture: vorremmo che il governo fosse sensibile alla realizzazione della stazione dell’Alta velocità Medioetruria e vorremmo che fosse un impegno dei politici del territorio". Da Confartigianato, il direttore Alessandra Papini batte il tasto degli incentivi e apre il dossier innovazione: "Occorre prevedere misure di agevolazione semplici, stabili e adeguate per favorire l’innovazione di base e digitale; rafforzare gli incentivi per l’innovazione dei beni strumentali e consolidare quelli basati sul credito di imposta 4.0". Il tema che Papini aggiunge nell’agenda per Arezzo riguarda "il potenziamento degli strumenti di promozione dell’internazionalizzazione e del made in Italy".

I distretti Oro e Moda: è la priorità che segnala Cna con il presidente Fabio Mascagni. Settori "strategici per l’economia aretina in termini di Pil e occupazione, alle prese prima con l’emergenza sanitaria e ora con gli effetti della guerra e della crisi energetica, necessitano di misure di sostegno all’export e agevolazioni per la tenuta delle filiere produttive per mantenere la competitività sui mercati internazionali". Mascagni tiene insieme nel ragionamento anche la questione "caro bollette che pone in primo piano l’esigenza di incentivi e iter amministrativi semplificati per favorire l’autosufficienza energetica; penso in particolare alle potenzialità legate alle comunità energetiche".

Il mondo agricolo sollecita "risposte alle aziende che vedono il proprio lavoro cancellato dai cinghiali, proliferati senza controllo, e mettono a rischio anche la sicurezza dei cittadini. Serve un decreto urgentissimo per modificare l’articolo 19 della legge 157 del 1992", sottolinea il direttore di Coldiretti Arezzo Raffaello Betti che rilancia l’ampliamento del "periodo di caccia al cinghiale" e l’esigenza di "dare alla Regione la possibilità di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette. Non c’è più tempo per le promesse, servono i fatti". La rete di distribuzione dell’acqua di Montedoglio ai campi della provincia è l’urgenza che individua Cia con il direttore Massimiliano Dindalini che chiede "ai candidati aretini al Parlamento e al governo un impegno a individuare risorse per accelerare la realizzazione della rete di distribuzione dell’acqua di Montedoglio per uso irriguo".

Da Confagricoltura, il presidente Carlo Bartolini Bardelli avverte: "Il tema dell’energia è cruciale per la sopravvivenza delle aziende agricole e i rincari di gasolio, gas e luce non sono più sostenibili a questi livelli; molte imprese rischiano di chiudere per i rincari. Il presidente dell’associazione di categoria è netto: "La richiesta è: lavorare in maniera attiva sulle agevolazioni per contrastare gli aumenti, in larga parte speculativi".