Affitti, azzerati i contributi: "E’ incubo sfratti"

Cgil e Sunia all’attacco: "Erano 500 nel 2022, 160 dei quali eseguiti. Si moltiplicheranno con il taglio delle risorse ai più fragili"

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di Angela Baldi

Il 2023 parte con una tegola sulla testa di chi già si mal districava tra le impennate di bollette e spesa. La legge di bilancio ha infatti azzerato il contributo per affitto e morosità incolpevole. Così se l’anno scorso si era chiuso con 500 richieste di sfratto nell’aretino, di cui 160 già eseguite, sono molti di più quelli che rischiano oggi alla luce della decisione del Governo. La casa infatti continua a rimanere un’emergenza nella nostra provincia.

"L’anno inizia con la forte preoccupazione del sindacato nei confronti dei deboli - dice Stefania Teoni, segretaria del Sunia – abbiamo paura che tra caro bollette e taglio al contributo per gli affitti, gli sfratti subiscano un’impennata. Il 2022 si era chiuso con 500 richieste di sfratti, sono numeri esorbitanti se pensiamo che riguardano migliaia di persone e se moltiplichiamo gli sfratti con i numeri dei componenti delle famiglie". E all’orizzonte nessuna buona notizia. Anzi. La manovra del governo ha azzerato il contributo affitto nonostante le proteste di Cgil e Sunia. "In Toscana 22 mila famiglie si trovano senza più aiuti, in regione non arriveranno 20 milioni di euro e le famiglie non riceveranno più l’aiuto per pagare i canoni di locazione; si assisterà ad un aumento di sfratti per morosità, in aggiunta alle circa 10mila esecuzioni pendenti in Toscana – dice il Sunia – il fondo era concesso a livello nazionale su determinati parametri per ogni comune capofila, che qui veniva poi suddiviso e gestito da Arezzo Casa.

Il contributo era destinato alle persone, in grandissima parte pensionati e lavoratori, con redditi medio bassi e alloggio in affitto". Un colpo durissimo per tantissime famiglie che così riuscivano a far fronte alla rata mensile. "E’ un problema generale, il malessere porta malessere, dall’emergenza casa si possono scatenare altre criticità, dalle morosità in aumento ai furti: dobbiamo prevenire il peggio pensando a una soluzione condivisa con tutte le parti interessate. Dal 15 al 18 febbraio ci sarà il nostro congresso e questo è uno dei temi sul tavolo.

La difficoltà investe gli inquilini con Isee inferiore a 17mila euro e i proprietari che hanno ricevuto puntualmente il pagamento del canone grazie a questi provvedimenti. Il rischio è quello di una maggiore conflittualità sociale. E piove sul bagnato: "Mancano gli alloggi popolari: vanno trovate le case, recuperate e utilizzate quelle vuote, in città ci sono anche alloggi popolari liberati dai precedenti inquilini che non possono essere dati ad altri perché mancano i soldi per i lavori di risistemazione".