CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

"Abbraccio fraterno con la Verna". Il saio del santo apre il nuovo corso

La cerimonia con il vescovo Migliavacca. Il sindaco Polcri: "Qui la dimora definitiva della reliquia". Concluse le tappe vissute in secoli di storia. Il lembo della veste custodito nella chiesa della Croce.

"Abbraccio fraterno con la Verna". Il saio del santo apre il nuovo corso

"Abbraccio fraterno con la Verna". Il saio del santo apre il nuovo corso

Festa doveva essere e alla fine è stata grande festa. Grazie in primis alla comunità di Anghiari, realtà che a livello di eventi ne sa qualcosa e che anche davanti a uno di forte carattere religioso ha saputo metterci del suo. Dalle 20 di ieri, la reliquia del saio indossato da San Francesco ha terminato la serie delle tappe vissute in tanti secoli di storia, trovando il suo approdo definitivo – e oseremmo dire naturale e logico – nella chiesa della Croce, in cima al rettilineo della Ruga di San Martino, dove il serafico piantò appunto una croce durante uno dei suoi spostamenti dalla Verna ad Assisi.

"Da città della famosa Battaglia, dipinta da Leonardo – ha detto il sindaco Alessandro Polcri – siamo passati a essere anche luogo di pace e di pellegrinaggio. L’abbraccio fraterno fra Chiusi della Verna, Assisi e Anghiari è l’elemento più bello e identitario, non solo simbolico, di questa terra. Un ringraziamento particolare alla famiglia Barbolani, a lungo custode del saio e del lembo che da oggi dimorerà qui per sempre". Il primo cittadino ha parlato all’interno di una chiesa della Propositura gremita da autorità civili e militari, eredi dei Barbolani, associazioni del paese ma anche del quartiere aretino di Sant’Andrea, rappresentanti dei sacri conventi della Verna e di Assisi (compresi i pubblici amministratori dei due Comuni) e delle suore di Nostra Signora del Cenacolo, ultime custodi della reliquia, più ovviamente i tanti fedeli del posto. La solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo diocesano Andrea Migliavacca, è stata anticipata dai saluti istituzionali e da una breve storia della reliquia, che poi è stata portata in processione fino alla chiesa della Croce passando per piazza Baldaccio e percorrendo il tratto finale della salita, con ultima benedizione in cima ad essa. "Il piccolo pezzo del saio diventa il segno di una presenza – ha detto il vescovo Migliavacca – che intanto è quella della testimonianza di San Francesco e del legame del luogo con la Verna, dove ha ricevuto il dono delle stimmate: la reliquia non è altro che una parte di quell’evento che Francesco ha vissuto. Per noi, è anche il segno della presenza del Risorto. Anghiari custodisce pertanto un tesoro di memoria, di spiritualità e di annuncio, che è dono ma anche responsabilità. La gente ha partecipato con attenzione, ascolto e soprattutto con il cuore: tutti lo hanno avvertito".

Tanta anche la soddisfazione del parroco di Anghiari, don Alessandro Bivignani: "E’ stata una giornata storica – ha detto - che ci ha riempiti di emozione. Un lembo della veste di San Francesco è qui e quindi il cammino della comunità cristiana riparte con un nuovo entusiasmo e un nuovo vigore".