ANGELA BALDI
Cronaca

A lezione dalla prof di Kiev: "Torno a insegnare"

Yuliia è scappata dal suo Paese a marzo: grazie ad una rete di accoglienza tra docenti potrà lavorare per quattro mesi in città

di Angela Baldi

"Due notti in bunker mi sono bastate per capire che dovevamo scappare. Sono felice e ringrazio Arezzo e l’università perché qui posso continuare il lavoro che facevo a Kiev". E’ fuggita dal suo paese e dalla guerra la professoressa Yuliia Chernyshova ma al Campus del Pionta, dove ha tenuto la sua prima lezione, potrà continuare a insegnare. Ieri ha preso servizio la professoressa che a causa del conflitto è scappata dall’Ucraina dove era docente universitaria di Lingue romanze e teoria e pratica della traduzione ucraino-italiano. Ad Arezzo nella sede distaccata dell’università di Siena è impiegata come visiting professor di lingue slave orientali, russo e ucraino. Yulija Chernyshova, docente dell’università di Kiev, pochi giorni dopo lo scoppio della guerra ha deciso di lasciare il suo paese e ieri ha tenuto qui la sua prima lezione accolta dal rettore Frati. "Sono molto felice di essere ad Arezzo, dopo due notti di bunker e metro ho capito che non potevo restare a Kiev - dice in un italiano impeccabile - Sono scappata in Italia i primi di marzo con mio figlio di 15 anni poi ho fatto venire anche mia madre e mia sorella.

Così quando è arrivata la proposta dall’Università di Siena che si era messa in contatto con Kiev dove insegno, ero già in Italia, è stata una sorpresa, credo che l’università di Siena sia stata tra le prime che si sono mosse per dare un aiuto concreto. Il mio impegno durerà 4 mesi, sono ospite nel collegio dell’università a San Giovanni. Sono felice di fare il mio lavoro.

Mio figlio frequenta la scuola ucraina online ma vorrei iscriverlo anche a quella italiana". Ad Arezzo Chernyshova è arrivata grazie a una rete di docenti,e università europee che agisce oltre i confini dei singoli Stati. Con la sua lezione è anche partito il primo modulo di lingua russa di 36 ore, a cui seguirà un modulo di lingua ucraina di 18 ore, che inizierà a maggio. Ad accogliere la professoressa gli studenti del corso con una diapositiva di benvenuto in russo e ucraino. "La guerra non è finita e anche se non avessi questo impegno con l’università non me la sentirei ora di tornare – dice – Mio padre è rimasto a Kiev e ho molti parenti a Bucha".