di Claudio Roselli
ANGHIARI
Maggiore sicurezza sulle strade, ma non solo: la frazione di San Leo, nel Comune di Anghiari, alza la voce e raccoglie oltre 600 firme (anche di residenti altrove), con l’impegno in sede istituzionale preso dal consigliere di minoranza Gabriele Furlan, appoggiato dal gruppo "Anghiari Unita", di cui fa parte. "Vi è la necessità, oramai non più procrastinabile – dice Furlan - di un marciapiede sul lato che va dal campo sportivo fino all’ufficio postale e all’abitato del Ghetto. O quantomeno, di realizzare al più presto il primo stralcio dalla chiesa fino all’ufficio postale, della lunghezza di 200 metri e non costeggiando la strada, perché quel tratto di Senese Aretina è davvero pericoloso e, nel tempo, di incidenti stradali ne sono accaduti diversi. C’è una somma di 71mila euro nel bilancio di previsione 2022 e ancora non è stato affidato alcun appalto; peraltro, il sindaco Alessandro Polcri era venuto nell’estate dello scorso anno a presentare il progetto".
Sempre in tema di sicurezza, Furlan non si ferma qui: "Sia lungo la statale 73 che sulla comunale per Anghiari, i veicoli tengono spesso velocità sostenute e mancano rallentatori e tutor. La richiesta al Comune dell’autovelox non è stata ancora autorizzata dalla Prefettura. E poi, i genitori degli studenti che si recano a scuola a Sansepolcro hanno inoltrato la richiesta di due pensiline, sempre sulla 73, all’altezza del bar e dell’ufficio postale, dove prendono il bus in una zona nella quale c’è una grossa buca". Dalla viabilità, Furlan passa ai rifiuti: "I cassonetti occupano tre box del parcheggio davanti a macelleria, edicola, bar e asilo. E comunque, sono insufficienti per le esigenze del paese. Un altro posto, riservato alla sosta, è stato poi tolto per l’accesso a una casa vicina, dove il terreno a ridosso è oggetto di una lottizzazione che, nel caso venga realizzata, prevede la risistemazione del parcheggio. Il problema è questa lottizzazione è scaduta e adesso i proprietari, per decidere cosa fare, hanno a disposizione altri cinque anni. Tornando ai rifiuti – precisa Furlan – non vi sono altri punti nei quali posizionare i contenitori, non vi è raccolta differenziata e c’è anche chi viene da fuori per scaricare la roba fuori dai cassonetti". Ultimo capoverso: l’acqua. "Non siamo riforniti dalla diga di Montedoglio e credo che questo non vada bene". Anche Furlan, come i cittadini, non starà di certo zitto in consiglio.