
L’analisi dei tamponi
Arezzo, 28 ottobre 2020 - Aspetti una tregua, ti arriva una «dichiarazione di guerra» di quelle che fanno male. Uno schiaffo da 252 contagiati. Un numero vertiginoso: che filtra, è vero, da un setaccio di oltre 3600 tamponi, tornati ai livelli di qualche giorno fa dopo la leggera frenata nel weekend. Ma che alimenta l’angoscia di una provincia passata troppo presto dal clima ovattato di primavera al «gelo» di novembre.
Ed è un dato che ci regala la maglia nera del martedì. Positiva anche il primo sindaco, Roberta Casini, di Lucignano: positiva, scrive su Facebook, ma con sintomi lievi Oltre c’è Firenze, è vero, ma il rapporto con la popolazione azzera la differenza che pure esiste sul dato assoluto. Intorno ci guardano tutti dal basso verso l’alto: nessuno ride, beninteso, perché anche città come Lucca o Pistoia viaggiano a ritmi incessanti.
Una «bolla», difficile da capire e da interpretare. Se non su una direttrice: l’occhio del ciclone è sempre più il capoluogo. Covid free o quasi a giugno e oggi preso d’infilata. Centoventi casi in un giorno: e al di là dei numeri la sensazione fisica di una crescita di famiglie in grave difficoltà.
Perché è vero che i sintomatici restano una minoranza, è vero che l’ospedale si apre solo ad una piccola fascia dei positivi. Ma intanto è una fascia che conta comunque novanta ricoverati complessivi, tra area Covid e rianimazione. E continuano a salire le quarantene: il dato complessivo della Asl ne indica 7602 in isolamento domiciliare.
E tra questi Arezzo è in schiacciante maggioranza sui cugini di Siena e Grosseto. Un fronte che complica i lavori di tracciamento: proprio ieri dalla Regione è arrivata la buona notizia di un’ulteriore assunzione di personale per poter rafforzare proprio l’impresa degli uffici di igiene, filtro tra i malati e la struttura sanitaria. Ma i numeri sono implacabili. I numeri e le storie.
Agazzi, malgrado i controlli continui eseguiti nel corso dell’estate fino agli ultimi tamponi a tutti di 15 giorni fa, vede ormai salire il numero dei ragazzi contagiati intorno alla quota di 50. E in più ci sono i dipendenti, molti dei quali fermati dal virus. Un intero piano, il secondo, trasformato in centro di cure intermedie, in tandem con la Asl. Ma comincia ad essere paurosamente sottostimato rispetto a quello che sta avvenendo.
Nuovi casi si registrano in Rsa aretine (Agazzi ricordiamo è una struttura non per anziani ma per disabili). E il contagio a macchia d’olio fa punto su Arezzo ma al tempo stesso si allarga su tutta la provincia. Sono 24 i comuni colpiti ieri, quelli con almeno un contagiato: restano fuori Monterchi (sorta di isola felice) e poco più. Mentre si allunga il numero dei casi a scuola. Ad esempio a Terranuova.
Tre classi delle medie in quarantena da un giorno all’altro. Forse non per molto, l’ultimo contatto con il positivo risale al 20 ottobre. Tanti i bambini, compresi quelli di materne e nidi, tanti nella fascia delle superiori. Nessuno grave, nessun costretto in ospedale. I piccoli spiragli ai quali ti attacchi aspettando la schiarita che non arriva.