
Pierluigi Rossi e Claudio Paturzo
Arezzo 29 gennaio 2019 - Non è certo un caso che gli antichi Greci considerassero le nove Muse figlie di Mnèmosyne, la memoria: e della memoria è oggi custode e vestale la Fraternita dei laici che nella sua vita secolare si è intrecciata a mille doppi con la vita socio- culturale della città. È stata presentata dal primo rettore della Fraternita Pierluigi Rossi, la prima edizione del bando di concorso per tre borse di studio intitolate alla memoria di Franco Paturzo, lo storico e musicista scomparso nel 2014. Grazie alla generosità del fratello Claudio Paturzo, le tre borse, di 500 euro ciascuna, saranno assegnate per attività di ricerca su tre temi: studio, analisi e trascrizione di antichi libri presenti nell’archivio della Fraternita; relazione analitica e descrittiva degli interventi di archeologia realizzati dalla medesima; Giorgio Vasari in viaggio verso l’Adriatico.
Il concorso è aperto a tutti e le domande di ammissione, redatte in carta libera, dovranno essere indirizzate alla Fraternita, via G. Vasari n. 6.(info: 0575.24694; e-mail: [email protected]). L’iniziativa avrà così il duplice risultato di stimolare l’indagine approfondita su importanti aspetti della storia e della cultura aretina e di mantenere vivo il ricordo di Franco Paturzo al quale si debbono alcune delle più importanti pubblicazioni degli ultimi anni, dalla monografia sul grande archeologo G.F. Gamurrini alla storia della ceramica da mensa in età romana (saggio vincitore del premio nazionale per il libro storico); dal corposo saggio sull’enigma delle origini degli Etruschi ai due volumi dedicati ad Arezzo antica e medievale.
All’iniziativa si associa anche la Brigata degli Amici dei Monumenti della quale Paturzo è stato infaticabile e propositivo presidente. Con l’occasione Rossi ha presentato il secondo volume dell’Archivio Storico della Fraternita: un pezzo unico, in quanto preziosissimo repertorio di cittadini aretini residenti nel quartiere di porta Crucifera fra il 1299 e il 1304. “La Fraternita -ha spiegato con orgoglio- concedeva la cittadinanza aretina a tutti coloro che nascevano in Arezzo: un vero e proprio ius soli ante litteram”. Non sono poche, d’altra parte, le primogeniture che la Fraternita può vantare, a farsi dalla partita doppia che risulta ampiamente praticata nei libri del sodalizio aretino ben prima che Luca Pacioli la perfezionasse e divulgasse.