SILVIA BARDI
Cosa Fare

L'orologio di Fraternita nei disegni di Leonardo: oggi apre la mostra al Mumec

Venerdì al Museo dei mezzi di comunicazione di Arezzo gli studi leonardiani su meccanica, orologeria e astronomia con i disegni e gli strumenti ricavati dai Codici. Dall'astrolabio alla vite aerea funzionante. I pezzi della collezione Casi

Valentina Casi direttrice del Mumec

Arezzo 30 agosto 2019 - Il meccanismo dell’orologio di Piazza Grande costruito nel 1552 dal mastro orologiaio Felice da Fossato è sttao realizzato sui disegni dedicati alla meccanica da orologeria che Laonardo da Vinci ha lasciato nei suoi preziosi Codici. Il disegno, a dimostrazione, è esposto insieme alla riproduzione del Codice Foster, da cui è tratto, nella mostra "Strumenti scientifici ed orologeria nei codici di Leonardo da Vinci”, terza tappa delle celebrazioni Leonardiane organizzate dal Museo dei mezzi di comunicazione di Arezzo. Inaugurazione venerdì 30 agosto alle 17,30 nell’auditorium Aldo Ducci.

Un viaggio negli studi scientifici e meccanici di Leonardo attraverso il Codice Foster, il Codice di Madrid, il Codice Hammer qui proposti in scala su antichissime riproduzioni. Che culminerà con la vite aerea, il primo prototipo per elicottero, in un modello realizzato in base disegni leonardiani negli anni ’50, per l’occasione in funzione, appartenente, come gran parte degli oggetti, alla collezione di Fausto Casi fondatore del Museo insieme alla figlia Valentina. All’inaugurazione Marisa Addomine, esperta in orologeria antica e meccanica, e Maurizio Pampaloni, già direttore della produzione e della Ricerca dell'IGM di Firenze, parleranno degli studi di Leonardo sulle macchine del tempo e sulla strumentazione rinascimentale che ha permesso a Leonardo di stilare precise cartografie tra cui quella della Valdichiana. In vetrina, dunque, orologi da torre e portatili che permettono di dimostrare che il meccanismo dell’orologio di Fraternita e la sua soneria a campana, realizzato trent’anni dopo la morte di Leonardo, è identico ai suoi disegni. Ma anche un prezioso orologio da petto o da carrozza, finemente cesellato, usato nel 1600 da nobili, conti e principi, riportato nel Codice di Madrid. Ci sono l’orologio a sabbia (la clessidra) e vari tipi di compassi, compreso un set da viaggio, strumenti che Leonardo usava per i suoi calcoli e i suoi disegni.

“Ma l’oggetto più antico in assoluto - spiega Valentina Casi - è l’astrolabio di fine ‘300, uno dei ventidue esistenti al mondo e di cui solo un paio in collezioni private, attribuito a Jean Fusoris, con la sua custodia originale, strumento che simula la posizione dei corpi celesti, prevede eclissi e i fenomeni astronomici, chi lo possedeva aveva un grande potere”. E dagli studi astronomici e di misurazione ecco il notturlabio, la sfera armillare che riproduce le traiettorie dei pianeti, l’archipenzolo del Codice Atlantico, la squadretta da artiglieria, la squadra zoppa graduata e la squadra dimensoria. Un altro passo verso la conoscenza di Leonardo dopo le mostre sui solidi tratti dal De Divina Proportione ,ancora esposti in auditorium ,e del Prospettografo a Casa Petrarca, che fanno del Mumec uno dei protagonisti delle celebrazioni leonardiane della Regione Toscana. ”La Toscana di Leonardo" promosso da Regione Toscana.