SILVIA BARDI
Cosa Fare

Leonardo, la prospettiva e i solidi platonici: convegno e mostra di pezzi unici

Al Museo dei mezzi di comunicazione le riproduzioni dei solidi che Leonardo disegnò per il De Divina Proportione di Luca Pacioli, trenta pezzi unici

Museo mezzi di comunicazione, Fausto e Valentina Casi

Arezzo 6 aprile 2019 - E’ il Museo dei mezzi di comunicazione di Fausto e Valentina Casi ad aprire ad Arezzo le celebrazioni per i cinquecento anni della morte di Leonardo da Vinci. Il Mumec è capofila dell’evento promosso da Regione Toscana e inserito nei percorsi “La Toscana di Leonardo”, con una tematica molto vicina alla nostra città: Leonardo da Vinci in De Divina Proportione, uno dei testi più famosi per lo studio della matematica e della geometria rinascimentale scritto da un contemporaneo ed amico di Leonardo, il biturgense Luca Pacioli. Sabato 6 aprile alle 17 all’auditorium Ducci di via Montetini un convegno e da domenica la mostra aperta al pubblico.

Sospesi nelle vetrine riflettono l’ombra nella parete. In un sapiente gioco di luci il solido diventa un disegno a due dimensioni e crea la prospettiva. Trenta solidi per raccontare il legame fortissimo tra Piero della Francesca, il matematico Luca Pacioli e Leonardo da Vinci. Per scrivere il suo famoso trattato “De Divina Proportione” Pacioli  a fine Quattrocento si rifà allo studio della prospettiva di Piero della Francesca e chiede a Leonardo di disegnare in sessanta tavole i solidi platonici, la base della sezione aurea. Sono amici, lavorano entrambi alla corte degli Sforza a Milano per Ludovico il Moro, e Leonardo accetta, ma per farlo deve studiare la matematica, Euclide, Platone. E così nascono il tetraedro, l’esaedro, il dodecaedro stellato e il cerchio di esaedri, l’icosaedro e l’ottaedro.

“Noi questi solidi li abbiamo ricostruiti per celebrare Leonardo, sono una trentina, in legno di ciliegio, e saranno in mostra nell’auditorium Ducci dal 7 aprile al 3 novembre tratti dal De Divina Proportione”. Fausto e Valentina Casi del Museo dei mezzi di comunicazione aprono così le celebrazioni leonardiane ad Arezzo, evento nel calendario ufficiale della Regione Toscana. “Ce li abbiano solo noi e li ha fatti per la mostra il matematico Bruno Bruni - spiega Casi - e c’è anche il mazzocchio di Paolo Uccello, usato nella prima metà del Quattrocento nei dipinti come cappello o collana per signore, la sua superficie geometrica sfaccettata era talmente difficile da disegnare da essere sinonimo di grande padronanza dell’uso della prospettiva”. In mostra anche una copia della Divina Proportione con le gigantografie dei disegni di Loenardo tratti dall’esemplare conservato a Ginevra e la ricostruzione, sempre in legno, del “mistero cosmografico” di Keplero che attraverso i poliedri riproduce il nostro sistema solare.“Un’opera difficilissima - spiega Casi - Bruni ha dovuto assemblare centinaia di pezzi a misura dove i soldi sono inseriti all’interno di quattro sfere”.

La mostra sarà aperta da un convegno oggi sabato al Mumec alle 17 con Argante Ciocci, esperto mondiale di Luca Pacioli, Fausto Casi curatore scientifico, Giulio Firpo presidente dell’Accademia Petrarca, Matteo Martelli presidente del Centro Studi Mario Pancrazi di Sansepolcro, Bruno Bruni matematico e creatore dei solidi in mostra, Luciano Chiari collezionista delle opere di Leonardo, Paola Falcone di Banca Generali.

Ma il viaggio nel genio continua: a maggio all’Accademia Petrarca sarà esposta la macchina prospettografica che Leonardo usava per disegnare i sessanta solidi richiesti dall’amico Pacioli e che trasforma in bidimensione gli oggetti tridimensionali. E’ stata riprogettata da Casi e Bruni in base al disegno leonardiano tratto dal Codice Atlantico e pare che lo stesso Leonardo l’abbia dipinto in un suo autoritratto. Terza parte della mostra alcune pagine in far simile del Codice Atlantico dedicate alla “Vite aerea”, il primo esemplare di elicottero: un modello realizzato nei primi del Novecento proveniente dalla Collezione Casi completerà l’omaggio al genio Leonardo.