
Kiarostami a Lucignano con Andrea Laurenzi
Arezzo, 5 luglio 2016 - Ha firmato uno dei pochi film che ci ha portato a Cannes. E che ci ha regalato una Palma d'Oro. Ora se ne è andato ed un velo di tristezza è calato su Lucignano e su Cortona, che grazie a lui avevano vissuto una piccola, grande stagione. E' morto Abbas Kiarostami.
Iraniano,lì dove fare cinema è quasi più pericoloso che guidare una Freccia Tricolore. Una carriera costruita sui documentari e poi sfociata in alcune grandi storie, una delle quali Il sapore della ciliegia. gli garantì una Palma d'Oro proprio a Cannes. Un grande della cinematografia, Godard ebbe a dire che"Il cinema inizia con D.W Griffith e finisce con Abbas Kiarostami".
E una bella storia cucita a Lucigano, il paese dell'albero dell'amore prestato ad una storia di amore quanto mai anomala. «Copia Conforme», girato tra Arezzo, Lucignano e Cortona, portato a Cannes e per il quale Juliette Binoche ha vinto la palma come miglior attrice protagonista.
Quella sera a Cannes c'era la Provincia in grande stile, un evento nel quale il resto del mondo ebbe modo anche di apprezzare la gastronomia aretina, per mano all'allora presidente dell'Apt Fabrizio Raffaelli: curiosità, tra i personaggi del film anche Andrea Laurenzi, addetto stampa di Cortona e una delle anime del Mix Festival.
Sulla locandina è stata riprodotta la Musa Polimnia, uno dei simboli del Maec di Cortona «Copia conforme» era stato girato per la maggior parte proprio a Lucignano, mentre fra le location cortonesi c'erano la sala Medicea di Palazzo Casali, il Maec e Piazza Signorelli. «Copia conforme» racconta l’eterna problematica del rapporto uomo-donna. Una coppia divorziata, con lei che in Italia inizia un rapporto con uno scrittore inglese. Quando la donna per divertimento lo spaccia per suo marito, lo scrittore si presta al gioco. Al confine tra il vero e il falso.
In scena Juliette Binoche e il baritono inglese William Shimell. Il gioiello era la fotografia, curata da un "mostro" come Luca Bigazzi. E Juliette Binoche, sempre in giro per il paese a fare la spesa (abitava in un appartamento nella parte alta del centro storico) e a gustare un “cappuccino” o tra i tavoli del ristorante “La Rocca”.