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Virna Toppi, la ballerina star di Instagram: "La mia scaramanzia? L'intimo rosso"

Il suo ultimo ruolo: Raimonda in Omaggio a Nureyev. "Lo streaming? Il miglior compromesso in questo momento terribile"

Virna Toppi

Virna Toppi

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Milano - E questa volta è "Raimonda" dopo essere stata "Cenerentola" e protagonista di "Bolero" al Teatro alla Scala. Virna Toppi interpreta una delle coreografie più complesse create dal ballerino russo, in scena in "Omaggio a Nureyev" . Star di Instagram, vivace e gioiosa, la giovane racconta: "Ritorno a Raimonda, il primo ruolo importante che ho interpretato, come prima ballerina étoile, sul palcoscenico del Piermarini: avevo 19 anni".  

Ricorda il suo debutto?

"È stato uno dei momenti più importanti della mia carriera, dopo l’esordio scaligero sono partita con il Corpo di ballo per una tournée in Brasile. Oggi sono di nuovo Raimonda nella versione di Nureyev, il più grande ballerino di tutti i tempi. Nel corso del tempo le interpretazioni cambiano, io stessa sono molto cambiata; non ricordavo la precedente coreografia, in questa ci sono passaggi diversi, ho ricominciato a studiare passo dopo passo con Manuel Legris, neodirettore del Corpo di Ballo della Scala. Il maestro conosce l’opera, mi ha accompagnata in ogni dettaglio, respiro, movimento musicale, con lui l’ho rivisitata mettendoci qualcosa di mio".  

Come vive questo periodo?

"Sono felice di essere in scena, è un momento terribile per tutti ma per gli artisti ancor di più, credo che la maggior parte dei ballerini, soprattutto i più giovani, si senta fragile, preoccupata. Con l’aiuto dei maestri, gli insegnamenti del direttore siamo riusciti a lavorare per questo spettacolo senza pubblico".

In streaming è possibile comunicare l’intensità della danza?

"Il teatro deve essere vissuto dal vivo, non attraverso uno schermo, ma lo streaming è il miglior compromesso. Cerco di essere me stessa davanti alle telecamere come se il pubblico fosse lì; ho imparato a guardare un punto fisso e a muovermi per lui: è lo spettatore che mi vede da casa".

Quando ha scoperto la danza?

"Ho iniziato a studiarla a 7 anni, i miei sono sportivi e volevano facessi sport all’aperto, ho insistito finché mi hanno iscritto a una scuola di danza. Non so perché fossi così ostinata, fin da piccolissima ho amato la musica, l’ascoltavo e ballavo e desideravo diventare ballerina".

Quando ha capito che sarebbe diventata una ballerina?

"Una ballerina dell’Opera di Roma, dopo avermi visto alla scuola di danza, mi consigliò di preparami all’esame d’ammissione all’Accademia della Scala: avevo 11 anni. Quando i miei seppero che ero stata presa, rimasero di sasso. Non potevo fare la pendolare da Seveso a Milano, papà mi ha accompagnato in auto per anni finché non ho avuto l’età per prendere il treno. È stato un sacrificio anche per loro, non lo dimenticherò mai".

Lei è scaramantica?

"Enormemente, prima di entrare in scena ripeto piccoli gesti, bacio la collanina regalo dei miei; indosso sempre intimo rosso. Se un collega prova con una tuta viola, lo evito".