Di cosa si tratta e chi sono i soggetti più a rischio?
Questa patologia colpisce soprattutto le donne, solitamente dai 40 anni e può essere causato da fattori di tipo ormonale e metabolico nel caso di donne in gravidanza o menopausa, da un aumento della ritenzione idrica o da microtraumi dovuti ad attività quotidiane o lavorative ripetitive come l’utilizzo del mouse e della tastiera
I sintomi più frequenti sono: formicolio, dolore pungente alle prime 3 dita, difficoltà nella presa e senso di intorpidimento che tendono ad intensificarsi sopratutto nelle ore notturne.
Cosa succede alla nostra mano quando soffriamo di questa patologia?
Il Tunnel Carpale è quello stretto passaggio nel polso attraverso il quale scorrono nove tendini ed il nervo mediano.
Quando a causa di un’infiammazione dei tessuti il nervo viene compresso eccessivamente si presentano dei fastidi che tendono ad aumentare in maniera graduale fino a rendere difficile svolgere anche i più comuni movimenti.
Quali sono i possibili trattamenti?
Se la sindrome del tunnel carpale non è ad uno stadio avanzato si tende ad avere
un’approccio di tipo conservativo che prevede:
- La riduzione del carico di lavoro sulla mano
- L’utilizzo di un tutore rigido.
- L’applicazione di ghiaccio
A questo segue il trattamento fisioterapico e se necessario l’utilizzo di farmaci antidolorifici e antinfiammatori.
Quando però i sintomi avanzano è indispensabile ricorrere alla chirurgia e l’endoscopia risulta essere la procedura più all’avanguardia in questo momento.
In cosa differisce la tecnica endoscopica rispetto alla tradizionale chirurgia e quali sono i benefici?
La tecnica tradizionale prevede un taglio nel palmo della mano di circa 4-5 cm, l’incisione
della pelle, il sottocute e i muscoli fino al legamento traverso del carpo che, una volta
inciso renderà libero il nervo mediano.
Con la tecnica endoscopica l’apertura del legamento
viene effettuata in maniera selettiva, liberando il nervo mediano senza lasciare cicatrici sul palmo.
La breve durata dell’intervento determina tempi di recupero di poche ore e una riduzione delle complicanze.
Il paziente può ritornare alla quotidianità subito dopo e svolgere azioni comuni come guidare, mangiare o lavorare al computer.
Risultati eccezionali se si pensa che con la chirurgia tradizionale il paziente deve portare una stecca per 15 giorni e ha un recupero completo dopo 30 giorni.
Guarda la storia di Ilaria, la nostra paziente di Empoli operata a entrambe le mani a causa di una forte infiammazione del tunnel carpale.
Guarda l’intervista del dr. Checcucci, coordinatore del Team Symcro, il Centro Ricerca multidisciplinare specializzato nell’arto superiore.
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