Firenze, 9 gennaio 2023 - Dove andrà la moda nel 2023? Quale strada prenderà dopo i successi limpidi del 2022 anno della vera ripresa post Covid e le incerte prospettive di questo nuovo anno sotto la scure degli scenari bellici, del tormentone cinese, della crisi energetica, del costo delle materie prime e dell’inflazione che ci mangia vivi? Lo sapremo da Pitti Uomo 103 che apre domattina a Firenze, Fortezza da Basso, coi 789 brand di questa edizione della fiera internazionale dell’abbigliamento maschile (e non solo) per l’autunno-inverno 2023-2024. La stagione più bella e più ricca per l’abbigliamento di lui, per i parka, i cappotti, i completi sartoriali e le camicie, tutto l’outwear e il neo-grunge che tanto stanno tornando di moda. Con tessuti tecnici d’avanguardia ma soprattutto con lane e cashmere di lusso e heritage, per tipi elegantissimi nell’animo oltre che nell’aspetto.
Perchè questa moda maschile che torna alla ribalta ad inizio anno da Firenze, prima tappa del circuito che poi da venerdì 13 toccherà Milano Fashion Week (col debutto dello staff stilistico interno di Gucci che ha creato la prima collezione maschile senza Alessandro Michele che ha mollato il brand nel novembre 2022) e poi dal 17 gennaio volerà a Parigi per le sfilate dei colossi del lusso al maschile (specie i gruppi LVMH e Kering), è più intima e personale che mai, frutto del cambiamento in corso specie nei giovanissimi che non seguono più le mode e le tendenze imposte, ma cercano di essere unici a modo loro. Vanno forte anche i pezzi senza tempo, come i cappotti a vestaglia, i trench, i pantaloni cargo e i giacconi per mille avventure al freddo e nei boschi, la maglia sempre più ricca, il design che sposa il comfort, gli anni Settanta e Ottanta riaggiornati nel jeans, il tempo libero che si dilata dalla casa agli hobby. Una specie di grunge dei nostri giorni, mai strappato però e neanche troppo tenebroso.
E non è un caso che il tema del salone sia PittiWay, con una segnaletica che invade la Fortezza da Basso e una campagna con un ballerino col cappotto azzurro che rotea in cerca di stile.
Tanto prodotto bellissimo a Pitti Uomo 103 e questo è il dato più importante che emerge dal salone che stamattina sarà inaugurato dal sottosegretario di Stato al Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale Giorgio Silli che porterà il saluto e parlerà dei progetti del governo Meloni sul settore moda e sulla difesa del suo enorme prestigio. La ripresa nel 2022 è stata netta e molto positiva, alle mancanze di Cina, Russia e Ucraina, hanno risposto le note positivissime arrivate da America, Europa, Asia e paesi arabi, con vendite alcune volte allo zenit. Simbolo della voglia di ricominciare dopo la depressione pandemica, speranza che tutto rimanga tale anche in questo 2023 che però pare presentarsi molto problematico, per inflazione, spesa energetica, costo delle materie prime.
L’Italia col suo stato sociale ha garantito le imprese, contro i licenziamenti, e anche gli imprenditori del settore moda hanno fatto fieramente la loro parte. Ora Pitti Uomo 103 deve mettere in collegamento tutte queste chanches e queste problematiche, unire progetti e storie meravigliose di manualità e alto artigianato che fanno dei nostri prodotti i più eccelsi e desiderabili al mondo. Stampa e buyer presenti in fiera racconteranno al mondo la vivacità di una manifestazione che è riuscita a consolidarsi nonostante pandemia e chiusure, forte di una storia di fiera nel mondo che ha meriti altissimi grazie alla tenuta e al coraggio di Centro di Firenze per la Moda Italiana e di Pitti Immagine. Una sfida tutta da vincere, ancora una volta, ma siamo certi che Pitti Uomo 103 ce la farà!
Due stilisti stranieri in pista con due sfilate interessanti e coraggiose, quella alla Loggia del Porcellino della talentuosa creativa inglese Martine Rose (che è nel novero dei probabili promossi alla direzione creativa di Vuitton Uomo) e Jan-Jan Van Essche, stilista belga che ripercorre la gloriosa storia del minimalismo di Anversa Poi una miriade di eventi e di marchi che mettono in mostra i loro capolavori sartoriali e tecnici nelle varie sezioni del salone, tutte orientrate a trovare la chiave giusta per aprire mercati sempre più promettenti.
Tra le tante novità anche due sezioni speciali e di nicchia, the Sign con il mondo del design, e PittiPets con tutto quando fa affetto e coccole per i nostri amici animali, dai guizagli ai biscottini. Una chance non da copo questa indicazione pets visto che in Italia vivono nelle nostre case 62 milioni di animali.