"Pablito è l’Italia che si rialza e vince. Ecco perché racconto la sua storia"

Walter Veltroni regista del docufilm “È stato tutto bello“: "Parto dalla sua infanzia a Prato, ha superato tanti ostacoli"

Paolo Rossi da bambino

Paolo Rossi da bambino

Roma, 8 dicembre 2021 - Un anno senza Pablito. Il 9 dicembre 2020 Paolo Rossi si arrendeva alla malattia, dopo aver lottato come un leone.

Eppure non è difficile pensare che possa aver detto "È stato tutto bello". Impossibile ricordarlo senza sorriso. Proprio questo è il titolo che Walter Veltroni ha scelto per il docufilm, dedicato all’eroe dei Mondiali di calcio dell’82, che da qualche mese ha iniziato a girare a Prato, nel quartiere di Santa Lucia. Dove Rossi cominciò a tirare i primi calci al pallone, sognando di diventare un grande campione.

Pablito, un esempio dell’Italia. Non solo un giocatore simbolo.

"Paolo Rossi è un simbolo di un’Italia che ce l’ha fatta, che ha saputo lottare. È una persona che è stato capace di superare tante e poi tante difficoltà. Ricordiamoci che ha sofferto fisicamente per i gravi incidenti che stavano per interrompere per sempre la sua carriera. E invece ha stretto i denti e si è rialzato. Particolarmente pesante fu poi la vicenda del calcio scommesse. Così come il dolore per la morte di Gaetano Scirea di cui era molto amico... Insomma, uno che è caduto ed è sempre tornato in piedi, dimostrando una grande forza interiore".

Su cosa si concentra la macchina da presa?

"Prima di tutto sul Paolo Rossi bambino, sugli anni dell’infanzia. Del campione non ce n’è tanto bisogno, sappiamo praticamente tutto. E invece mi interessa soprattutto la storia di questo ragazzino, senza particolare prestanza fisica ma di grande talento, velocità, straordinario istinto e intuito, che partendo dalla frazione di Santa Lucia è diventato il campione più popolare del mondo".

Ha avuto modo di conoscere dal vivo Pablito?

"Lo conoscevo bene, l’ho incontrato tante volte e mi ha sempre colpito per il suo essere persona gentile, sorridente, uno a cui era capitato per merito e non per fortuna di diventare Paolo Rossi e che sapeva gestire con eleganza il successo. Era consapevole del suo talento, ma certamente non se la tirava. All’idea del docufilm ho lavorato dopo la sua morte, parlando a lungo con la moglie Federica Cappelletti e le due splendide figlie".

I primi ciak proprio a Prato, dove Rossi era nato.

"Sì, ho trovato un meraviglioso bambino pratese che interpreta Paolo bambino, che gli somiglia tantissimo, anche nel carattere vispo e allegro. E sono andato con lui e con un altro ragazzino che veste i panni del fratello di Pablito, Rossano, nei luoghi della prima squadra di calcio, per indagare su come, da lì, sia nato il campione che poi diventerà. Ho cercato di coinvolgere tutti coloro che lo conoscevano, la sua famiglia, il suo amico medico Dante Mondanelli, il sindaco di Prato... Non mancheranno inoltre immagini d’epoca e dei giorni d’oggi".

Rossi, fin da bambino aveva la consapevolezza del suo talento?

"Forse sì. Dalla ricostruzione di quei primi anni in cui comincia il suo successo, ho avuto la sensazione che in qualche modo fosse consapevole della grazia e del talento che aveva nella testa e nei piedi, perché altrimenti si sarebbe arreso a tutte le disavventure che gli sono capitate. Ecco, si può dire così: aveva un destino scritto e lo ha seguito. In questo senso ’è stato tutto bello’".

Che differenza c’è fra un campione di ieri e un campione di oggi?

"I bambini che giocano con un pallone sono sempre tutti uguali, la gioia e il divertimento sono gli stessi. Semmai sono diversi i genitori, che pensano a come far diventare i figli una star della tv".

Chi è il nuovo Paolo Rossi, se c’è?

"No, non c’è. Il bello del calcio, ma anche di qualsiasi altro sport, è che non ci sarà mai un campione uguale a un altro. Non ci sarà un altro Gigi Riva, un altro Valentino Rossi e neppure un altro Pablito. Però poi arriverà qualcuno che, a modo suo ci farà esaltare come ha fatto Paolo Rossi. Che ha fatto impazzire gli italiani di gioia e i brasiliani di disperazione".

Quando sarà pronto il film?

"La previsione è che esca nelle sale a metà del prossimo anno. Poi andrà su Sky".