Insetti commestibili, quali cibi potrebbero arrivare presto sulle nostre tavole

Cosa sono i novel food e quando potremmo trovarli sul mercato

Biscotti nati da un un mix di farina di mais e di farina ricavata dalle larve gialle che infestano, di frequente, proprio le buste di farina dimenticate in dispensa. Patatine a base di insetti essiccati e polverizzati, così come cracker, grissini, barrette energetiche e panini. È un piccolo assaggio, è il caso di dirlo, di quanto ci ritroveremo, molto probabilmente, sulle tavole a seguito della recente pubblicazione, sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, dei regolamenti che consentono, a partire dal 1° gennaio 2023, l’entrata sul mercato di nuovi alimenti, i cosiddetti novel food. Le novità nel piatto preoccupano non poco le associazioni di categoria dell’agroalimentare italiano, capitanate da Coldiretti, che ha sollevato parecchi dubbi di carattere sanitario, legati, da un lato, alle possibili reazioni avverse nelle persone allergiche a crostacei, molluschi e acari della polvere e, dall’altro, alla provenienza di questi prodotti da Paesi extra-Ue come Vietnam, Thailandia o Cina, da anni ai vertici delle classifiche mondiali per numero di allarmi alimentari. Ma vediamo nel dettaglio cosa sono i ‘novel foods’, a quanto ammonta il relativo giro d’affari e quali alimenti potrebbero entrare, prossimamente, nella nostra quotidianità.

Novel food o nuovi alimenti: cosa sono?

Si tratta di alimenti o ingredienti "nuovi", non presenti nei consumi abituali dei cittadini europei prima del Regolamento CE numero 258 del 1997, che per primo ne ha contemplato l’esistenza e ne ha fissato, in maniera assai ampia, le caratteristiche. All’epoca, tra i novel food si annoveravano i prodotti alimentari ricavati da microrganismi, funghi e alghe e quelli ottenuti in laboratorio tramite processi di produzione innovativi. Con il passare del tempo, in questa categoria sono entrati gli integratori alimentari, i cibi cosiddetti funzionali (alimenti arricchiti di nutrienti considerati benefici per l’organismo, come lo yogurt con funzioni ipocolesterolemizzanti), la carne sintetica (riprodotta in laboratorio con sapore e aspetto del tutto simili alla carne vera e propria) e, appunto, gli alimenti e ingredienti derivati dagli insetti. A questo proposito, l’Unione europea ha appena liberalizzato il commercio di un quarto ingrediente: dopo la larva gialla della farina, la locusta migratoria e il grillo domestico, nei giorni scorsi è arrivato l’ok anche per le larve del verme della farina minore (Alphitobus diaperinus). Potranno essere commercializzate sia congelate che in pasta, oppure essiccate. Altre otto domande sono in lista d’attesa e saranno probabilmente accolte nei prossimi mesi.

Un business da capogiro

Secondo un rapporto dell’Area studi Mediobanca, aggiornato al 2021, i "nuovi alimenti2 muovono un giro d’affari pari a 500 miliardi di dollari nel mondo, 4,8 miliardi solo in Italia. La previsione è che, entro il 2027, toccherà quota 745 miliardi, con un tasso di crescita annua del 6,9%. All’interno del comparto, godono di numeri particolarmente fiorenti sia il mercato della carne sintetica (si parla di una prospettiva di crescita dall’attuale 2% all’11% entro il 2035 e si stima un valore complessivo attorno ai 290 miliardi di dollari), sia l’industria mondiale degli insetti, per la quale si prevede un aumento del valore fino a circa 1 miliardo di dollari nel solo 2023, per arrivare poi a 4,6 miliardi di dollari nel 2027, con un tasso di crescita medio annuo del 44%. La ragione per cui Bruxelles guarda con favore agli ingredienti ricavati dagli insetti – che la Fao aveva definito ‘cibo del futuro’ già nel 2013 - sta proprio nella percezione della loro maggiore sostenibilità. In particolare, sono considerati una soluzione valida in risposta sia all’aumento del costo delle proteine animali, sia al grave impatto ambientale degli allevamenti intensivi, sia alla crescita della popolazione mondiale, con il conseguente incremento della domanda di proteine tra le classi medie.

I cibi tradizionali e la loro evoluzione "novel"

Ecco, allora, un breve elenco degli alimenti che esistono già in versione "insect based": se, nel nostro Paese, non sono ancora presenti sugli scaffali dei supermercati, esistono però varie piattaforme e-commerce che li commercializzano da tempo. Tra le più complete ci sono le italiane 21bites e Fucibo, entrambe ideate dagli imprenditori veneti Davide Rossi e Lorenzo Pezzato: la loro startup, fondata nel 2017 e denominata appunto Fucibo, è stata la prima in Italia ad aver ottenuto dall’Ue l’autorizzazione a vendere le proprie ‘chips’, patatine a base di un mix di farina di mais, farina di lenticchia e farina di larve gialle. Sono tonde, cotte in forno (non fritte) e disponibili in due varianti: aroma pizza e aroma formaggio. Della stessa casa produttrice ci sono i biscotti, anch’essi nati da un mix di farina di mais e larve gialle essiccate in polvere, disponibili nella versione al cacao o alla vaniglia. Interessante l’apporto proteico: quasi 10 grammi per 100 di prodotto, contro i 7,3 dei normali frollini da colazione. Ma ci sono anche barrette proteiche con insetti al cioccolato fondente e frutta fresca o secca, pasta arricchita con farina di cavallette e addirittura cavallette intere, essiccate e aromatizzate al timo, da gustare tal quali: l’equivalente di uno snack ad alto contenuto proteico, dal momento che 100 grammi ne contengono quasi 57 di proteine, per un totale di 444 calorie. E ancora: grilli affumicati, al naturale o aromatizzati all’aglio o al pomodoro; grissini piccanti con farina di grillo; crackers con farina di grillo al rosmarino. Non c’è limite alla creatività, insomma: e, per qualcuno alla ricerca di ispirazione, il sito 21bites offre anche una ricca sezione di fantasiose ricette. Tra le proposte, tortelli di patate e cavallette, risotto con grilli e camole e torroncino grilli e cioccolato.