Senza sicurezza il nostro Paese è incivile

Incidenti sul lavoro

I soccorsi a un ferito (foto Del Punta/Valtriani)

I soccorsi a un ferito (foto Del Punta/Valtriani)

Firenze, 1 maggio 2022 - Il livello di civiltà di un Paese si misura anche in base alla qualità della sicurezza sul lavoro offerta. Ebbene l’Italia non è esemplare e la Toscana sta peggiorando sempre di più. La cultura della prevenzione e il rispetto delle leggi non sono mai penetrate profondamente nel tessuto imprenditoriale. Si aggirano le norme, si mette a rischio la vita. Ce lo ricorda ogni giorno il viso di Luana, l’operaia morta inghiottita dall’orditoio di Montemurlo ma anche quello di Sabri, morto in fabbrica a Montale. Un anno fa. I dati dell’Osservatorio dell’Inail sono impietosi e chiarissimi nel descrivere una vergogna italiana: andare a lavorare e non avere la certezza di tornare a casa.

Nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2022 si sono rilevate complessivamente 194.106 denunce di infortunio, il 50,85% in più rispetto al periodo gennaio-marzo 2021. L’aumento riguarda sia uomini che donne: componente femminile, denunce passate da 51.550 a 89.130 (+72,90%), componente maschile, con 104.976 denunce, 27.855 in più rispetto al 2021 (+36,12%). Le denunce di infortunio con esito mortale riferite al periodo gennaio-marzo 2022 sono state 189, a fronte delle 185 denunce rilevate nell’analogo periodo del 2021 (+2,16%). Il numero delle denunce è in aumento in tutte le regioni rispetto al 2021. Incrementi maggiori si sono rilevati in Lombardia, con 14.254 denunce in più, in Veneto (+7.544), nel Lazio (+6.497), in Piemonte (+6.020), in Campania (+5.408), in Toscana (+4.332), in Emilia Romagna (+4.148), in Liguria (+3.775) e in Sicilia (+3.758). Le denunce di infortunio con esito mortale sono aumentate del 2,16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: 189 tragedie sulla coscienza di un paese incivile.