Imprenditore morto, parla il fratello. «Non nascondeva tanto denaro in casa»

A Pisa l’esame autoptico sul corpo del 76enne Gianfranco Soldi

Il luogo del delitto

Il luogo del delitto

Livorno, 6 dicembre 2016 - Continuano le indagini di carabinieri e magistratura per chiarire la dinamica della morte di Gianfranco Soldi, avvenuta nella notte fra venerdi e sabato. Il settanticinquenne, molto conosciuto in tutta San Vincenzo, è stato trovato disteso nel suo letto privo di vita, con delle grosse ecchimosi, lividi alla faccia e dietro la nuca, dalle figlie Anna e Letizia, entrate nell’abitazione nel tardo pomeriggio di sabato dopo che il babbo non rispondeva alle telefonate. È stato comunque accertato il «percorso» (da noi riportato nell’edizione di domenica) che i malviventi hanno effettuato per entrare nell’attico ubicato al quinto piano del condomino di via Parini 11. Un edificio composto, in gran parte, da appartamenti che vengono utilizzati per le vacanze e quindi, in questo periodo, poco abitato. Insomma, anche eventuali rumori sospetti e visite di estranei nell’edificio possono essere passate inosservate. Della vicenda ne parliamo con Giampiero Soldi.

Si tratta del più piccolo dei fratelli che fa parte della «Res Srl», azienda sanvincenzina che opera nel settore edile-sanitario. L’uomo è chiaramente colpito da questa triste vicenda, ci dice che, attualmente, il tutto è in mano alla magistratura e la famiglia non si è affidata ancora a dei legali per seguire la vicenda. «Guardi, purtroppo, la vita di Gianfranco non ci verrà più restituita... la giustizia segua il suo corso. Vedremo – ha aggiunto – nel caso dovessimo ritenerlo opportuno durante le indagini, se affidare o meno il tutto ad un avvocato». Giampiero continua e, ci dice, che Gianfranco non era affatto sofferente di cuore. Aveva manifestato qualche sintomo di diabete che, comunque sia, non era oggetto di cura in quanto tenuto sotto controllo e la ventilata possibilità di un infarto, anche se tutto è possibile, non crede che possa essere stata la probabile causa della morte del fratello. 

«Guardi – ha aggiunto Giampiero – venerdì sera ho partecipato insieme a Gianfranco, nell’area feste degli impianti sportivi, alla cena di beneficenza in favore delle popolazioni terremotate organizzata dalla bocciofila. Intorno alle 22.15 siamo tranquillamente andati a casa e Gianfranco non aveva accusato alcun disturbo». Sul fatto che Gianfranco custodisse in cassaforte, a casa, preziosi e denaro, il fratello fa chiarezza. «Gianfranco non era solito tenere grosse cifre in casa e, poteva avere solo 3-400 euro in contanti poi, per quanto concerne oro o preziosi, non penso che ne custodisse in cassaforte… ». Insomma, anche se non è stato comunicato niente a tale riguardo, la possibilità di una morte «violenta» rimane una possibilità ancora fortemente probabile. L’esame autoptico è stato completato nel tardo pomeriggio di ieri dal dottor Luigi Papi dell’istituto di medicina legale di Pisa. Nelle prossime ore la salma verrà ‘liberata’ e sarà restituita ai familiari.