I fari del Copasir sul viaggio a Mosca. Draghi gela Salvini: "Sia trasparente"

Il comitato parlamentare indagherà su Capuano. Letta all’attacco: "Trattativa non autorizzata con la Russia"

Il segretario del Pd, Enrico Letta (55 anni), con il leader leghista Matteo Salvini (49)

Il segretario del Pd, Enrico Letta (55 anni), con il leader leghista Matteo Salvini (49)

ROMA - Non c’è pace per Matteo Salvini e per un viaggio, quello che doveva compiere in Russia con tanto di "piano di pace" in quattro punti formulati dal suo (nuovo) consigliere diplomatico, Antonio Capuano, che non si terrà, ma continua a portargli guai. Politici inanzitutto, come dimostra il gelo che connota la reazione del premier Mario Draghi. Poi ci sono le questioni legate alla sicurezza nazionale. Il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, il Copasir, ha deciso di indagare su Capuano e i suoi affari con le ambasciate di mezzo mondo (dal Kuwait in su).

Nel Palazzo, dopo la sollevazione di mezza Lega, a partire dal potente ministro Giorgetti, interviene il presidente del Consiglio in persona. Lo fa con parole chiare e gelide, per quanto ispirate alla prudenza necessaria verso il leader di un partito di governo. Sollecitato da una domanda alla fine del vertice del Consiglio europeo straordinario a Bruxelles, Draghi sembra prenderla alla lontana. Poi confeziona un bignami dedicato alla collocazione euro-atlantica dell’Italia che serve a fugare ogni dubbio rispetto a eventuali ambiguità di posizione tra Russia e Ucraina: "Il governo, quando si è formato, si è fermamente collocato nell’Unione europea e nel rapporto storico transatlantico. In questo binario si è sempre mosso e continua a muoversi. Io sono stato chiarissimo su questo. Il governo è allineato coi partner del G7 e dell’Ue e intende proseguire su questa strada. Non si fa spostare da qui". In più, Draghi ricorda la sua audizione al Copasir dell’aprile scorso: "Ho solo raccomandato che l’importante è che i rapporti siano trasparenti, non voglio entrare nelle relazioni che le forze di governo possono avere".

Ma il riferimento di Draghi al Copasir, l’organismo (una commissione bicamerale) che vigila sui servizi segreti, e alla "trasparenza", non è affatto casuale. Infatti, il presidente del Comitato in questione, Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), proprio ieri ha fatto sapere che "il Copasir, che come consuetudine non esprime mai valutazioni politiche sull’attività dei parlamentari, conferma di aver avviato le usuali procedure informative previste, a norma della legge 1242007, in merito all’attività che sarebbe stata svolta, come emerge da notizie stampa, dall’avvocato Antonio Capuano nei confronti di alcune rappresentanze diplomatiche presenti nel nostro Paese su temi di sicurezza nazionale". Un modo gentile per dire che l’attività "diplomatica" di Salvini è insindacabile, quella di Capuano no, perché tra i contatti dell’ex parlamentare azzurro, oggi consigliere del segretario leghista, ci sono ambasciate di Emirati Arabi (Kuwait, Qatar, etc.) e, ora, quella russa, per preparare un viaggio che poi è stato abortito. Affari e consulenze poco chiare su cui il Copasir ha deciso di accendere i suoi fari. Per il resto c’è, ovviamente, la polemica politica. Il segretario del Partito democratico, Letta, torna sui rapporti di Salvini con la Russia: "Non può finire a tarallucci e vino. Chiediamo risposte su trattative non autorizzate di un partito di governo con l’invasore russo". Meloni si limita a un gelido "ne parli con il suo governo", ma Guido Crosetto, co-fondatore di Fd’I, usa il sarcasmo: "Faccia una bella vacanza, ma sulla costiera amalfitana…". Salvini, però, non molla: "Noi lavoriamo per la pace, il Pd parla di armi", scrive su Twitter. Ma soprattutto, nelle chat interne della Lega, chiede "unità contro il tentativo noioso e inutile di alimentare litigi e divisioni che non ci fermerà". Chissà se è vero.