Serve più luce sull’incubo del Forteto

Le inchieste e la politica

Al lavoro al Forteto (foto Germogli)

Al lavoro al Forteto (foto Germogli)

Firenze, 14 novembre 2021 - Dalla Storia, anche recente, è possibile capire. Per non sbagliare più, lo abbiamo detto tante volte. Ed è possibile, se le menti sono finalmente illuminate, capire che non c’è una superiorità di pensiero che non può essere messa in discussione e che i dogmi appartengono, per chi ci crede, solo alle religioni.

La Storia recente, sedimentata dalla cronaca delle nostre terre, ci parla dell’incubo del Forteto, comunità nella provincia di Firenze, dove la violenza e gli abusi hanno distrutto le vite di tanti giovani. Più che affidi, tragedie vere e proprie dove l’angoscia e il terrore predominavano cancellando le speranze. Drammi profondi che per anni non sono stati visti e denunciati da chi era chiamato a vigiliare e ad affidare. Dalla politica e dalle istituzioni. 

La commissione d’inchiesta parlamentare sul Forteto sta lavorando intensamente. La buona notizia che arriva da Roma è che il Senato ha approvato all’unanimità la proroga dei termini per i lavori (la seconda proroga dei termini che permetterà alla commissione di proseguire fino a ottobre 2022) perché c’è ancora da fare luce. Molta.

"Capisco che il Pd abbia paura di parlare del Forteto perché è successo nella vostra terra" ha detto il senatore della Lega Manuel Vescovi. "Trenta anni di continui affidi di bambini a una comunità con delle sentenze passate in giudicato che condannavano dei soggetti per violenza e per 30 anni hanno continuato a mandare dei figli lì". Vescovi ha ricordato che al Forteto "la scarcerazione dei due condannati è stata festeggiata con politici e sindacati". E allora " forse voi avete paura dei nomi".

I pensatori locali del Pci prima e le sue diramazioni poi, hanno elogiato spesso il metodo Forteto, è vero. Incoraggiato gli affidi a quella comunità. "Le vicende del Forteto sono una ferita" ha detto la senatrice fiorentina Caterina Biti del Pd. "Dobbiamo raccogliere i pezzi della vicenda terribile e proporre soluzioni che rafforzino il sistema mettendo al centro i minori e il loro benessere". No dogmi, no superiorità di pensiero, la Storia ci impone di capire. E di non sbagliare più.