Agata Smeralda in Brasile: una mano tesa a bimbi e ragazzi da Salvador Bahia

L’infanzia nella favela e il percorso di crescita ed emancipazione insieme all’associazione - il racconto di Ivan

La Nazione Solidale

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L’infanzia nella favela e il percorso di crescita ed emancipazione insieme all’associazione

Sono tanti i giovani che in ventisette anni hanno potuto beneficiare del sostegno del Progetto Agata Smeralda. Non a caso, a guidare la filosofia dell’associazione c’è la convinzione che “i bambini devono vivere e crescere liberi nella loro terra per essere domani protagonisti della storia del loro Paese”. Ne è testimone Ivan Vitor Almeida: ieri un bambino problematico, inserito nella scuola brasiliana di Agata Smeralda, oggi un giovane universitario fiducioso nel futuro e con grandi prospettive lavorative.

«Non c’è bisogno di molte parole per riassumere la gratitudine che ho per il Progetto Agata Smeralda che ha reso possibile una grande trasformazione nella mia vita e in quella di molti bambini e adolescenti di Bahia – spiega Ivan -. Purtroppo le notizie date dai mass-media a proposito del nostro Paese troppo spesso sono una visione mascherata delle gravi difficoltà che le persone delle favelas incontrano ogni giorno. Come molti giovani, ho visto i miei sogni cancellati da una classe politica che ignora le necessità delle fasce di popolazione più disagiate: l’istruzione, la sanità, i momenti di svago, la sicurezza e soprattutto la famiglia che molto spesso è senza struttura. Io provengo da una famiglia povera e di basso livello scolastico; ho visto quanto sia dura per una ragazza madre cercare di far crescere il proprio figlio da disoccupata. Appena nato sono stato abbandonato da mio padre e sono cresciuto in un posto così povero che non c’era neppure la voglia di sognare. Ho visto i miei amici patire la fame a causa della grande povertà o morire per colpa del traffico di droga, uccisi dalla polizia o dalle bande rivali».


Ancora bambino, Ivan ha conosciuto il Progetto Agata Smeralda che lo ha accolto insieme alla madre e a molti amici: «ho visto finalmente bambini che avevano fame ricevere da mangiare, bambini che soffrivano il freddo essere coperti. Agata Smeralda ha dato a me e ai miei amici un’adeguata istruzione, una sana alimentazione e anche le cure mediche in caso di necessità». A Salvador e nella Bahia ci sono 110 spazi educativi nei quali il Progetto Agata Smeralda agisce, aiutando oltre 7mila bambini e adolescenti. Ivan è uno di questi.

«Ho vissuto momenti difficili nella vita, ma Agata Smeralda non mi ha fatto desistere. Nelle fasi di grande sofferenza mi ha insegnato a camminare e ad avere fiducia – prosegue Ivan -. Quando cadevo, ho sempre trovato chi mi tendeva la mano. E oggi sono felice di poter contraccambiare prendendomi cura dei bambini che si trovano nella stessa situazione in cui ero io: posso contribuire a cambiare la loro vita, mostrando che il cammino della vita è Gesù. Oggi ho l’opportunità di mostrare a coloro che si sentono schiacciati e non sanno reagire che non saranno mai soli, perché possono contare sull’aiuto del Progetto Agata Smeralda. Ho imparato ad aiutare gli altri, ricordandomi sempre da dove provengo, quello che ero e dove invece sono ora. È importante per me seminare del bene, lo stesso che ho ricevuto, e prendermi cura con amore degli altri. È un dare senza volere nulla in cambio. Solo così ci può essere la speranza di una vita più dignitosa e un futuro pieno di rivincite».