Donne scomparse a Torre del Lago, Remorini torna in libertà con obbligo di firma

L'uomo si trovava agli arresti domiciliari per rapina Trentotto anni a Massimo Remorini / Slitta la sentenza / Il pm chiede l'ergastolo per Remorini / La perizia non risolve il giallo / Remorini ai domiciliari con il braccialetto elettronico / Tureddi: "Remorini mi offrì una casa e 10 mila euro per stare zitto"

Massimo Remorini (foto Umicini)

Massimo Remorini (foto Umicini)

Viareggio, 19 luglio 2014 - Massimo Remorini, l'imprenditore viareggino coinvolto nell'inchiesta sulla scomparsa nel 2010 di due donne di Torre del Lago, Claudia Velia Carmazzi, 59 anni, e l'anziana madre Maddalena Semeraro, 80, è tornato in libertà, con l'obbligo di firma, dopo l'arresto per rapina dello scorso aprile. 

Remorini era agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, per un'inchiesta su una rapina ad Imola avvenuta il 17 febbraio scorso, a cui, per l'accusa, avrebbe preso parte.

Il 15 luglio scorso l'uomo è stato condannato in primo grado a 38 anni di reclusione dalla corte d'assise di Lucca per l'omicidio di Maddalena Semeraro, non anche della figlia che sarebbe morta per cause naturali, oltre che per i reati di soppressione di cadavere, sequestro, truffa e circonvenzione di incapace.