Bufera in Darsena, inchiesta giudiziaria sulla Porto Spa: peculato e abuso d’ufficio; indagati Volpe e Romani

Tra le spese contestate bistecche e salsicce per 330 euro

L’INDAGINE

L’INDAGINE

Viareggio, 21 novembre 2014 - ORMAI su Viareggio piovono fuoco e zolfo: dissesto, società pubbliche in liquidazione, Darsena sfatta: e ora accuse pesantissime sull’ex presidente della Porto Spa, Alessandro Volpe, e il referente della Madonnina Pietro Romani. Indagati e avvisati della conclusione delle indagini promosse dal sostituto procuratore Fabio Origlio, per violazioni di legge (turbativa d’asta, falso materiale e falso ideologico in atto pubblico) relativamente all’assegnazione dell’approdo della chiatta Santa Monica: la famosa «sciampagneria». Ma anche, l’ingegner Volpe, per peculato e abuso d’ufficio.

LA MULTIFORME vicenda è articolata e complessa e, prima di trarre gioudizi che spettano alla magistratura, bisogna ricordare l’innegabile diritto alla presunzione d’innocenza. Dunque, secondo le accuse mosse dal Pm, Volpe avrebbe dapprima stipulato il contratto di ormeggio alla Madonnina della S.Monica 2 con la Maxido Srl di Massimiliano Sabatini; poi, dopo il varo del 30 luglio 2011, avrebbe provveduto a fare una procedura di evidenza pubblica con un bando rapido e senza gara, con la Maxido unica concorrente che avrebbe presentato una domanda priva di offerta e piano finanziario. In tale occasione Romani avrebbe attestato a verbale la regolarità del contenuto delle buste della domanda e, dopo l’avvio delle indagini, sempre secondo l’accusa avrebbe predisposto un falso documento giustificativo.

ANCORA: l’ingegner Volpe si sarebbe appropriato di somme della Viareggio Porto usate per offerte ai Poveri Vecchi, acquisti di libri da Pezzini editore, acquisto di beni alimentari e pagamento di pranzi in alcuni ristoranti di Viareggio ma anche a Firenze. Curiosa la distinta di 330,88 euro per l’acquisto di bistecche e salsicce; e le spese fatte con carta di credito aziendale tra cui 42 panini da Procacci a Firenze; in aggiunta a chiamate private fatte con utenze della Porto Spa. In tutto, la spesa classificata dal Pm supera i 50 mila euro, e comprende alcune ricevute fiscali senza data collegate a un esercizio in cui lavorava un parente dell’ingegnere. Infine, Pietro Romani è indagato per peculato relativamente a rifornimenti di carburante e telefonate, e Volpe di abuso d’ufficio per incarichi professionali affidati a studi collegati alla sua attività d’ingegnere, o a quella di una sua parente.

L’INDAGINE Le contestazioni penali mosse dal dottor Fabio Origlio per la gestione di Alessandro Volpe alla Madonnina sono estremamente gravi.