PAOLO DI GRAZIA
Cronaca

Il parcheggio era una pista da ballo. Condannati gestori del Maki Maki

C’erano faretti e altoparlanti: violate norme urbanistiche e ambientali

 Il Maki maki (foto Umicini)

Il Maki maki (foto Umicini)

Viareggio 2 maggio 2016 - IL PARCHEGGIO era stato trasformato in una pista da ballo. Una sorta di discoteca a cielo aperto non autorizzata. Per questo motivo, dopo una vicenda processuale durata oltre un anno, il giudice monocratico Gerardo Boragine ha condannato i titolari del Maki Maki del periodo 2010-2012 perché ritenuti responsabili di aver violato norme in materia urbanistica, ambientale e del Parco. Edorado Berti, a cui nello specifico l’accusa contestava anche il reato di occupazione di suolo demaniale, è stato condannato a quattro mesi di reclusione, mentre la sorella Elisabetta Berti è stata condannata a tre mesi di arresto e a un’ammenda di 30 mila euro. Per entrambi, difesi dall’avvocato Parrini, la pena è sospesa, compresa quella pecuniaria.

I FATTI risalgono al periodo 2010-2012 quando i vigili urbani e le guardie del Parco contestarono ai gestori del locale del Vialone della Darsena l’aver stravolto la destinazione d’uso di un’area originariamente destinata a parcheggio, ma in effetti attrezzata come una pista da ballo. Nel dettaglio venne verificata da parte dei vigili ispettori la presenza di 8 faretti e altrettanti altoparlanti, un banco per il bar e un box prefabbricato. Il tutto, secondo la Procura che aveva aperto un procedimento, in violazione di specifiche norme urbanistiche e paesaggistiche. In settimana è arrivata la condanna per entrambi gli imputati. La sentenza prevede anche l’ordine di demolizione delle opere che abusivamente occupavano l’area destinata a parcheggio, sebbene alcune di esse siano state regolarizzate con una parziale sanatoria.