In Libia per ritrovare il porto sepolto. Il sogno dell’imprenditore Guidotti

Da Viareggio all’antica Leptis Magna: «E’ insabbiato da 1.500 anni»

L’imprenditore viareggino Arnaldo Guidotti vuole riportare alla luce l’antico porto di Leptis Magna in Libia

L’imprenditore viareggino Arnaldo Guidotti vuole riportare alla luce l’antico porto di Leptis Magna in Libia

Viareggio, 10 settembre 2017 - DORME sepolto sotto la sabbia da 1500 anni, ma c’è un imprenditore viareggino che sogna di riportarlo alla luce. Il porto di Leptis Magna, città importante dell’Impero Romano nei pressi dell’attuale città libica di Lebda, era un centro vitale del commercio mediterraneo e oggi Arnaldo Guidotti, 76 anni, vuole restituire al mondo quella meraviglia.

«L’idea è venuta a un nostro dipendente – spiega Guidotti, a capo dell’impresa viareggina di costruzioni e ingegneria Emaco Group, che da 30 anni ha una filiale libica – ed è stata sposata dal governo libico. Il ministro della Cultura ha scritto all’Unesco pochi giorni fa per chiedere l’autorizzazione e nel giro di qualche settimana ci aspettiamo una risposta positiva. A quel punto la Libia firmerà il contratto con noi e potremo aprire il cantiere». Siccome al di là del Mediterraneo i tempi sono... libici più che biblici, è difficile azzardare previsioni sui tempi, ma Guidotti ci prova: «La speranza è aprire il cantiere in due o tre mesi e poi prevedo un anno circa di lavori. Basterebbero tre mesi, ma siamo in un sito archeologico di primaria importanza e dovremo procedere con molta delicatezza, senza considerare i molti vincoli che prevedibilmente l’Unesco porrà». Sui 120 ettari fuori dalla zona archeologica saranno costruiti tra il 2018 e 2020 tre hotel e altrettanti villaggi turistici con circa 2mila camere per accogliere i turisti.

GUIDOTTI vive in Libia da 22 anni e torna a Viareggio ogni mese e mezzo. «Sono sempre in prima linea nonostante abbia 76 anni – dice – e lavoro dodici mesi l’anno». Nel 2002 fu al centro di un caso internazionale: trattenuto senza passaporto a Tripoli per quindici giorni, fu rilasciato grazie all’intercessione di Marcello Lippi, Luciano Moggi e del figlio di Gheddafi, Al Saadi. E racconta di un Paese diverso da come lo raccontano le cronache: «Ma quale inferno – spiega da Capezzano Pianore, dove sta passando qualche giorno di vacanza – lo è per quei poveri africani che vengono abbindolati dalla propaganda dei mercanti di uomini. Ma a tripoli le strade sono affollate, i caffè prosperano, il costo della vita è bassissimo. Sono molti gli italiani che vi si sono stabiliti».

Tornando al porto romano, Guidotti ha un sogno: «Sarebbe bellissimo, una volta riportato alla luce, organizzare una regata internazionale da Viareggio alla Libia». Un sogno, certo, ma a questo imprenditore 76enne la capacità di guardare lontano non manca di certo.