Avanzini va oltre ogni ‘frontiera’. "L’umanità è ostaggio dei confini"

Viaggio tra i carri. Il carrista si ispira all’arte povera di Boetti e sperimenta nuove tecniche

Il bozzetto del carro-denuncia "Frontiere"

Il bozzetto del carro-denuncia "Frontiere"

Viareggio, 8 gennaio 2017 - Lo Stato-Nazione a difesa dei confini è il tema affrontato con severità da Alessandro Avanzini nel suo carro “Frontiere“, titolo che da solo riflette lo stile dell’artista, così netto e di forte impatto sul pubblico. "Mentre in Europa domina il mercato libero dove le merci transitano, vediamo invece che l’uomo resta bloccato e ferito dai nuovi fili spinati - dice Avanzini - che stanno chiudendo la speranza, come un confine impenetrabile. Di fatto si sta dilaniando il Vecchio Continente. Ecco quindi il dramma che voglio rappresentare nella figura centrale, che viene smembrata dal filo spinato, divenuto una barriera inviolabile e dalla quale non riesce a divincolarsi. Io non sono uno storico, ma basterebbe una breve ricerca per capire la genesi di quanto sta avvendo alle frontiere orientali d’Europa. E il concetto che voglio richiamare nel carro, quello della società liquida, del villaggio globale, è oggi apprezzabile da chiunque. Tutto, ma proprio tutto, transita, passa, viene scambiato, commercializzato senza problemi. Non gli uomini, le donne e i bambini. Molti di loro trovano ostacoli, negazioni, e filo spinato, tanto filo spinato, e questo non è accettabile. Il carro vuole dare un segnale su questo argomento, che è tra i più dibattuti, e ricordare all’opinione pubblica le vicende che viviamo nella nostra epoca. Per questi motivi ho realizzato la costruzione con una tecnica che mi interessava presentare e che ritengo sia la più adatta per la tematica proposta: cioè la carta armata e bruciata ricomposta su acciaio. Per poi essere texurizzata con malta da muratura e altri componenti, in modo da renderla chiaramente raffrontabile alle macerie. Qui c’è un richiamo ad Alighiero Boetti, che fece parte del gruppo Arte Povera, con i suoi Arazzi, ma anche noto per altre fatiche. Quindi, ecco il personaggio rimasto prigioniero, smembrato ed eletto a simbolo. Con davanti l’immagine d’Europa con la sua bandiera, pronta ad issarsi per...".

Un carro molto forte, come è nello stile Avanzini. "E’ quello che succede. E anche i performers saranno così aspri, mentre le musiche si adatteranno ai momenti scenici".

Walter Strata

3 - continua