L’idea: un tunnel sotto il centro per liberare E45 e Raccordo

E’ una sorta di nuova «Gronda Nord». Costerebbe 35 milioni

Traffico e smog

Traffico e smog

Perugia, 4 marzo 2016 - PER ORA è soltanto un’idea. Che potrebbe però aver gambe solide per camminare, che poi significa fattibilità tecnica e risorse. E l’idea potrebbe addirittura entrare nel prossimo piano della mobilità del Comune. Di cosa si tratta? Di un tunnel che colleghi Ponte Rio a Pian di Massiano, consentendo così di dare un taglio netto al traffico sulla E45 e lungo la Perugia–Bettolle, alleggerendo in modo decisivo il carico di mezzi che ogni giorno da Ponte Felcino attraversa la città per approdare in zona Fontivegge-Cortonese. All’inizio del 2000 si parlò della Gronda Nord, poi tramontata. Ora il progetto sarebbe più leggero: una galleria (le due zone distano in linea d’aria circa tre chilometri) che passerebbe sotto l’Università, Elce, a lato di Santa Lucia e fino alla zona dello stadio. La proposta è emersa ieri in Commissione bilancio mentre si discuteva di un ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle sulla viabilità cittadina. Così il mobility manager Leonardo Naldini, il quale si è naturalmente confrontato con l’amministrazione comunale su questo aspetto, ha illustrato l’ipotesi-tunnel.

«SI TRATTA di un progetto di modifica della viabilità a nord della città – ha detto – che a partire dal vecchio progetto della ‘Gronda Nord’, troppo costosa per essere realizzata (circa 150 milioni di euro, ndr), possa prevedere la realizzazione di due gallerie in grado di collegare, passando sostanzialmente sotto il centro storico, Ponte Rio con Pian di Massiano, per un costo complessivo di 35 milioni di euro che potrebbero trovare copertura nei fondi strutturali tramite la Regione». E la novita’ è questa: un progetto di portata ridotta e con un costo pari a un quinto rispetto a quello precedente (che risale ormai all’anno 2000) potrebbe riscontrare interesse da parte di Palazzo Donini: sul piatto infatti ci sono innanzitutto i «Fondi strutturali e di investimento europei» relativi alla programmazione 2014-2020. Ma anche un eventuale contributo da parte del Ministero delle infrastrutture e trasporti. Fermamente contraria a questa ipotesi il capogruppo M5S, Cristina Rosetti, che ha ribadito che «non si può guardare solo alla mobilità in auto, utilizzando la città come passaggio. Si tratta di una scelta sbagliata che poi si tramuterà in un ulteriore costo per la collettività».