La folignate Claudia Di Meo spopola tra i Masterchef professionisti della BBC

Ha conquistato i severi giudici con il piccione ripieno della tradizione della sua terra e i londinesi la fermano per strada per chiederle selfie, autografi e ricette umbre.

Claudia di Meo

Claudia di Meo

Foligno (Perugia), 18 novembre 2017 - Una folignate spopola a "Masterchef the professionals" edizione 2017 sulla Bbc. Una competizione per cuochi professionisti che Claudia di Meo sta portando avanti con successo. Ex giornalista freelance,ad un certo punto della vita ha scelto di seguire la sua passione per la cucina riscrivendo con coraggio la  propria storia, trasferendosi a Londra. Prima una dura gavetta, poi le cucine di ristoranti top come il celebre "The Ivy" di Leicester Square frequentato dai vip di mezzo mondo e dalla nobiltà inglese, quindi l'approdo nell'esclusivo circolo di Wimbledon, a creare piatti per i prestigiosi soci nel cui elenco compare niente meno che la regina d'Inghilterra. In questi giorni Claudia sta conquistando il pubblico britannico nella famosa trasmissione inglese che vede in giuria personaggi come Gregg Wallace, Monica Galletti e il due stelle Michelin Marcus Waering. Brava e motivata, la Di Meo ha stupito tutti (colleghi concorrenti compresi), non con il solito piatto di pasta ma con il tipico piccione ripieno della cucina umbra.

Che ci fa una folignate,quintanara doc del rione Giotti, tra i protagonisti di questa seguitissima trasmissione britannica?

"Cucina - replica lei con tono sorridente mentre dal cellulare si sente la voce di un passante che la apostrofa con un Congrats Masterchef! a testimonianza della visibilità e popolarità che regala il piccolo schermo -. È incredibile quante persone mi fermino per strada oggi. Sapevo che il programma era molto seguito ma non immaginavo tanto. Mio padre e mia madre che sono venuti a farmi visita qui a Londra sono ancora più increduli di me. È fantastico".

Come è arrivata alla Bbc?

"Un pomeriggio, al termine  del lavoro ero a casa, navigavo sul web quando mi sono imbattuta nella pagina delle selezioni per il programma. Non ho mai avuto grande passione per questo genere di cose però mi sono detta: perché no? Ho inviato il curriculum quasi per gioco,mai avrei pensato di essere scelta e invece eccomi qua nel bel mezzo della gara".

Già il suo curriculum. Parliamone, ma l'Italia? 

"Avrei voluto essere protagonista anche nel mio Paese. Ma quando dopo cinque anni trascorsi a Londra ho pensato di rientrare  per mettere a frutto l'esperienza acquisita ho trovato solo porte chiuse. A quarant'anni mi dicevano che ero troppo vecchia e che i piatti internazionali o fusion in Italia non funzionano. Una donna poi a capo di uno staff di cuochi pare sia cosa piuttosto rara. Così la scorsa estate, più delusa che amareggiata, sono tornata a Londra. Èd è stato un crescendo fino ad oggi".

Che si prova a battere colleghi professionisti col piatto della nonna?

"Ha detto bene. Perché in verità questo piatto io l'ho imparato da piccola proprio da nonna Lina che oggi ha 96 anni. È un pezzo di cuore, un pezzo di Umbria, terra della quale vado orgogliosa e che cerco sempre di promuovere qui in Inghilterra,  tanto che l'impiattamento del piccione che ha conquistato gli esigenti palati dei giudici che mi hanno detto lo servirebbero volentieri nei loro ristochic, richiamava i colori dei fiori della Piana di Castelluccio, uno dei luoghi più suggestivi al mondo anche se alle prese con le ferite del terremoto".

E adesso? Il futuro è ancora a Londra o tornerà a casa? 

"Il mio sogno era e resta quello di poter rientrare un giorno in Umbria e aprire un piccolo agriturismo con cucina creativa ovviamente. Spero di riuscirci. Intanto però mi godo Londra e il momento".