Attenti ai funghi velenosi. Sei persone in ospedale

Ricoverate una giovane coppia e una famiglia

I funghi raccolti nei boschi vanno sempre analizzati

I funghi raccolti nei boschi vanno sempre analizzati

Perugia, 2 novembre 2015 - QUEL CESTO di funghi raccolti in un bosco sulle colline della Media Valle del Tevere era decisamente invitante. Ma, una volta mangiati, quei funghi hanno spedito quattro persone in ospedale. Perché erano velenosi. Ora gli intossicati sono ricoverati nella struttura di Medicina del Lavoro del «Santa Maria della Misericordia». Stessa sorte per una coppia di trentenni perugini, che hanno accusato gravi disturbi gastro-intestinali dopo aver consumato un pasto a base di funghi, che probabilmente erano stati scongelati dopo essere stati conservati in un sacchetto. Nessuno dei sei ricoverati complessivi – secondo l’ufficio stampa dell’Azienda ospedaliera – risulta comunque in pericolo di vita. La giovane coppia dovrebbe essere dimessa già oggi, mentre per gli altri quattro la degenza proseguirà più a lungo per escludere tracce di ‘Amanita falloide’, uno dei funghi più pericolosi per la salute umana.

L’ALLARME più grave è scattato sabato, con la chiamata arrivata al 118 da un’abitazione di Todi. A quell’invitante pranzo a base di funghi raccolti nel bosco c’erano il cinquantenne padrone di casa, la mamma e una famiglia di Roma, amica dell’uomo: una coppia di 37 e 38 anni, ospite per il week-end. Poco dopo aver mangiato, i quattro si sono sentiti male e hanno chiamato il 118. Sono stati portati prima all’ospedale di Pantalla e poi, nel timore che si rendesse necessario l’intervento del Centro anti-veleni, in quello di Perugia, dove sono stati sottoposti a una lavanda gastrica su disposizione del medico di turno al Pronto soccorso, Massimo Siciliani. Le condizioni dei pazienti vengono definite stazionarie, ma tutti e quattro restano in osservazione in attesa dei risultati degli esami tossicologici.

GIACOMO MUZI, direttore di Medicina del Lavoro, avverte: «Occorre alzare la guardia sui funghi raccolti in campagna: è necessario sapere se quelli che vengono portati in tavola siano commestibili. Perché sono sufficienti 25 grammi di Amanita falloide per procurare danni molto gravi a fegato e reni, con conseguenze che a volte possono essere tragiche».