Ast, in 160 sfilano davanti al Parlamento Europeo

Presenti tra gli altri anche il presidente della Regione Umbria e il sindaco di Terni LA PARTENZA / SCONTRI A ROMA, "GAZEBO" (RAI3) SCOPRE L'ORDINE DI CARICA DELLA POLIZIA / INFUOCATA ASSEMBLEA DAVANTI ALLO STABILIMENTO - VIDEO / SPUNTANO VIDEO INEDITI / VIDEO / VIDEO / L'AZIENDA: "STIPENDI SOLO SE FINISCONO GLI SCIOPERI" / RENZI INCONTRA I SINDACATI / SPUNTANO 200 CASSAINTEGRATI / SCONTRI A ROMA, PARLANO GLI OPERAI / OPERAI CARICATI DALLA POLIZIA / GLI OPERAI A ROMA / CORO DI REAZIONI / CAMUSSO IN OSPEDALE DAGLI OPERAI RICOVERATI / L'INCONTRO ALLA LEOPOLDA

La manifestazione dei 160 lavoratori dell'Ast davanti alla sede del Parlamento Europeo (foto ANSA)

La manifestazione dei 160 lavoratori dell'Ast davanti alla sede del Parlamento Europeo (foto ANSA)

Terni, 4 novembre 2014 - E' iniziata davanti alla sede del Parlamento Europeo, in piazza Luxembourg a Bruxellesla manifestazione dei lavoratori delle acciaierie Ast di Terni. In 160 sono arrivati dall'Umbria nella capitale belga, dopo una ventina di ore di viaggio, a bordo di tre pullman, per portare all'attenzione delle istituzioni europee la vertenza dell'acciaieria con i lavoratori dell'Ast di Terni. Oltre a manifestare davanti alla sede del Parlamento europeo gli operai incontreranno alcuni europarlamentari italiani. 

Presenti in piazza anche i rappresentanti delle istituzioni umbre, a partire dai presidenti della Regione Catiuscia Marini e del consiglio regionale Eros Brega, ma anche il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e i consiglieri Raffaele Nevi e Alfredo De Sio. «È importante richiamare l'attenzione delle istituzioni europee che hanno alcune, come la Commissione europea, grandi responsabilità sulla situazione in cui si trova Ast per le decisioni che hanno assunto in passato, in materia di concorrenza e produzione industriale - spiega Marini -. Poi perché siamo convinti che una parte delle decisioni sull'acciaio risponda alle regole delle istituzioni Ue ma anche alle politica industriale che sulla siderurgia si vuole fare. Non si può ridimensionare e ridurre la capacità produttiva di siti industriali come quello di Terni a vantaggio dell'introduzione, nel mercato Ue, di acciaio che proviene in gran parte da altre aree del mondo, a cominciare dall'Asia. Quindi chiediamo una riflessione su questo a Europarlamento e Commissione, che hanno poteri per dare alcuni indirizzi di politica industriale». Quanto alla parte che spetta alla politica nazionale, il presidente della Regione Umbria aggiunge: «vedremo giovedì col governo. Intanto vedo autorevoli esponenti della Confindustria nazionale che cominciano a parlare del settore come di rilevante interesse nazionale, su cui adottare provvedimenti specifici. Come istituzioni locali condividiamo. È una strada su cui confrontarci».

Il capogruppo dei socialisti democratici europei Gianni Pittella, al suo ingresso all'Europarlamento, incontrando il presidio dei lavoratori Ast si è «impegnato a fare subito tre cose», per sboccare la situazione ed ha «stigmatizzato la decisione di non pagare i lavoratori perché fanno sciopero». Pittella ha spiegato: «In primo luogo concorreremo ad una risoluzione del Parlamento europeo sul tema acciaio. Come seconda cosa, scriverò immediatamente alla proprietà chiedendo un incontro e stigmatizzando anche la decisione di non pagare i lavoratori perché fanno lo sciopero. E in terzo luogo chiederò un incontro urgentissimo alla commissaria per l'Industria che deve essere la nostra interlocutrice». «Perché questa vertenza possa essere risolta - aggiunge - non ci devono essere lavoratori di serie A e di serie B. Non si possono sacrificare alcuni lavoratori per privilegiarne altri, così come non si può accettare che Terni sia privata dell'acciaio. Se accettiamo questo, consentiamo di infliggere un colpo molto forte all'economia italiana».