Full metal alchemist, il regista Sori: "Amo Volterra, qui l'anteprima"

Depistaggi per mesi poi l’esplosione di contatti su internet: già successo. Una riscossa per volterra dopo lo smacco di "New moon" che scelse Montepulciano

Con il cappotto amaranto la star Yamada Riosuke

Con il cappotto amaranto la star Yamada Riosuke

Volterra (Pisa), 12 giugno 2016 - Stregato da quei vicoli che trasudano secoli. E’ l’ora della riscossa cinematografica per Volterra, fortino arroccato della provincia pisana, scelto dal regista nipponico Fumihiko Sori per dare un corpo in carne e ossa all’alchimista Edward Elric, creatura animata del fumettista Hiromu Arakawa: due giorni sotto assedio per i primi ciak di Full Metal Alchemist, produzione sotto l’egida di sua maestà Warner Bros che ha sguinzagliato uno squadrone di sessanta professionisti fra i vicoli ed i millenari sassi della città.

E di riscossa si tratta perché Volterra, proprio qualche anno fa, fu spodestata dall’hollywoodiano trono di New Moon, la saga dei vampiri buoni girata a Montepulciano, tramutata per l’occasione in Volterra e scelta, allora, perché più "accessibile". Il momento per catapultarsi sugli schermi di tutto il mondo è giunto: in questo gran carnevale, nessuno, o quasi, ha potuto avvicinare la star del film, Yamada Riosuke, considerato un po’ il Leonardo di Caprio del Sol Levante e già leggenda nel suo Paese.

Fan depistati per mesi e mesi, fino a quando il passaparola ha confermato le riprese proprio a Volterra del live-action che racconta la storia di due fratelli alla ricerca della leggendaria pietra filosofale. Ne parliamo con il regista Sori, cineasta pluripremiato per gli effetti speciali e che in passato ha collaborato con James Cameron per il colossal "Titanic".

Maestro, perché la scelta è caduta proprio su Volterra?

Sinceramente la ritengo la città più bella d’Italia e i suoi vicoli, in particolar modo, sono meravigliosi. La città si adatta bene, per le sue atmosfere antiche e magiche, al mondo in cui è ambientata l’opera.

Questa è la prima volta che si ritrova a lavorare in Italia, può raccontarci questi giorni di set?

Partiamo dai lati positivi. Gli abitanti della città e le persone che hanno lavorato nello staff sono stati davvero gentili, hanno lavorato bene e per questo li ringrazio. Beh, se poi devo proprio mettere a fuoco qualche elemento negativo (risponde sorridendo, ndr), qua le giornate sono più lunghe e abbiamo dilatato i tempi di ripresa, lavorando un po’ di più.

Per Full Metal Alchemist, qual è stata l’importanza degli effetti speciali?

In Giappone la tecnica ha fatto grandi passi in avanti e si è evoluta molto nel corso degli anni. Adesso è possibile realizzare progetti dinamici, proprio come nei film di Hollywood. Pensiamo che, con questo film, potremo riuscire a raggiungere i primi posti dei nuovi trend cinematografici.

Come pensa di far sposare, all’interno di un’opera tratta da un classico dei manga, la cultura e l’arte di Volterra?

Per rendere più verosimile il personaggio dell’alchimista, lasceremo intatti gli stemmi delle chiese e le sculture delle chimere e così daremo l’impressione che il film sia ambientato in un mondo reale.

Come è stato lavorare con il giovanissimo divo Ryosuke Yamada?

In Giappone è già molto famoso e possiede un gran talento. Sono certo che, grazie al film, avrà la possibilità di farsi apprezzare in tutto il mondo.

L’opera, assicura Sori, sarà molto fedele al manga originale. Le riprese del film si concluderanno in Giappone nella seconda metà di agosto e la pellicola uscirà nelle sale nipponiche il prossimo inverno. Per gustarsi le avventure fantasy dei fratelli alchimisti in Italia ci sarà invece da aspettare la primavera 2017. Dove? Ma sul colle etrusco, naturalmente, già scelto dalla produzione per l’anteprima nazionale, fissata al maggio del prossimo anno durante Volterra mistery & fantasy, kermesse che la città dedica, ogni primavera, all’universo dei cartoni animati. Ma intanto, sayonara.