Palio, "Questioni personali fra Veleno e Tittia. Stop alle strumentalizzazioni"

Il capitano Francesco Palazzi nega il ‘killeraggio’

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Siena, 6 luglio 2015 - "Anche se fino ad oggi avevo deciso di rimanere in silenzio, viste le ripetute aggressioni mediatiche ricevute negli ultimi giorni, trovo giusto puntualizzare alcuni aspetti. Non accetto che venga definita la monta di Massimo Columbu come un’opera di killeraggio". Esordisce così il capitano del Valdimontone Francesco Palazzi.

"Ho scelto il fantino per la sua esperienza, la freddezza e la determinazione, peraltro dimostrate durante tutti i 75 minuti di mossa, nella quale lo stesso ha gestito il palio secondo i canoni della festa e le indicazioni fornite dalla contrada. Il Valdimontone ha rispettato la festa non solo nei minuti della mossa ma anche nei quattro giorni e nel dopo Palio dove ha avuto un comportamento esemplare. Per questo ringrazio tutto il popolo della Contrada. Successivamente – spiega – sono subentrati alcuni elementi di carattere personale tra il nostro fantino e quello della contrada avversaria, che hanno fatto scaturire l’evento oggi oggetto di attenzione. Questo non poteva essere certamente preventivato ed ognuno deve essere in grado di assumersi le proprie responsabilità. A tal proposito non accetto assolutamente che l’evento trovi strumentalizzazione né da parte della pubblica amministrazione né dalla contrada avversaria. Comprendo che il fantino della nostra contrada abbia violato l’articolo 67 del Regolamento del Palio, ma come successo in altri casi analoghi la valutazione si deve fermare lì. E’ già stato ricordato un analogo episodio che ci vide allora sfortunati protagonisti e mi sembra che da quel momento ad oggi non sia cambiato il regolamento. Pertanto chiedo rispetto nei confronti della Contrada che rappresento e confido nel corretto operato degli organi preposti a giudicarlo".