Pit bull scatenati, interviene il sindaco

Il primo cittadino di Sovicille, Giuseppe Gugliotti, incontrerà Guido Badalamenti, vittima di un’aggressione / IO, AZZANNATO DA SETTE PITBULL; IL MIO CAGNOLINO FATTO A PEZZI

Guido Badalamenti, aggredito da 7 pit bull

Guido Badalamenti, aggredito da 7 pit bull

Sovicille, 23 febbraio 2015 - IL SINDACO di Sovicille, Giuseppe Gugliotti, interviene per cercare di risolvere il problema del branco di sette pit bull che sta terrorizzando la comunità di Carpineto e che il 19 gennaio scorso ha sbranato un barboncino azzannando il proprietario a gambe e braccia mentre tentava disperatamente di salvare il proprio cagnolino. La vittima dell’aggressione, Guido Badalamenti, ha denunciato che quei cani rappresentano ancora tutt’oggi un pericolo per i residenti del quartiere, perché i pit bull escono spesso dal loro recinto e scorrazzano negli spazi condominiali frequentati da bambini, genitori e nonni. E ha lanciato un appello affinché le autorità intervengano prima che succeda una disgrazia.

L’appello, lanciato ieri attraverso le colonne del nostro giornale, è stato raccolto dal sindaco di Sovicille,, che ieri, ha contattato via email Badalamenti chiedendo di incontrarlo. Forse qualcosa si muove per risolvere il problema di quei cani pericolosi che da anni terrorizzano un’intera collettività.

«Domani, (oggi per chi legge, n.d.r.) - racconta Badalamenti - il sindaco ha promesso che mi chiamerà per fissare un appuntamento utile ad esaminare il caso. Sono soddisfatto che finalmente le istituzioni dimostrino di volersi occupare della situazione insostenibile che costringe tante persone a vivere barricate in casa per paura di essere aggredite quando escono».

Badalamenti, ancora segnato dalla brutta avventura dalla quale è scampato per miracolo (cercare di strappare una preda dalla fauci di sette pit bull eccitati dal sangue significa rischiare la vita), spiega che cosa chiederà al sindaco: «Chiederò che quei cani vengano allontanati e affidati a un canile in grado di curarli per poi affidarli ad altre persone che li custodiscano bene».

Il sindaco Gugliotti ebbe un incontro con Badalamenti poco dopo l’aggressione ed emanò un’ordinanza che imponeva ai proprietari dei pit bull di governarli in modo adeguato affinché non costituissero un pericolo. Ma la situazione di rischio, invece, non è cessata. Intanto, la denuncia pubblica del problema e il racconto dell’aggressione su La Nazione ha sollevato tanta indignazione e umana vicinanza al proprietario del barboncino. «Numerose persone, alcune che non conosco neppure, mi hanno telefonato o scritto email di conforto - dice Badalamenti - E mi hanno raccontato di essere state a loro volta vittime di brutte avventure con altri cani aggressivi».