La criminalità cresce e la provincia si blinda con la videosorveglianza

850 telecamere ‘intelligenti’, di cui 514 (in 193 aree di ripresa) già installate e 336 (a coprire altri 121 punti) in arrivo. E’ il progetto di videosorveglianza ‘Terre sicure’

Carabinieri (Lazzeroni)

Carabinieri (Lazzeroni)

Siena, 21 febbraio 2018 - Ben 850 telecamere ‘intelligenti’, di cui 514 (in 193 aree di ripresa) già installate e 336 (a coprire altri 121 punti) in arrivo. E’ il progetto di videosorveglianza ‘Terre sicure’ sposato dall’intera provincia senese e che vede come braccio operativo dei Comuni il Consorzio Terrecablate. Ieri mattina, nella sede regionale del Genio Civile a Siena, la Regione Toscana, presente con l’assessore alla sicurezza Vittorio Bugli, ha fatto il punto con sindaci senesi, prefetto Armando Gradone, sui tanti progetti avviati e da avviare, in parte finanziati dalla Regione. Sono stati due i bandi, uno a fine 2016 e l’altro a dicembre 2017: 34 i Comuni coinvolti (praticamente tutta la provincia, rimane fuori solo Montalcino che non ha mai presentato richieste di contributo) nella prima fase grazie a 22 progetti, che hanno giovato di 368mila euro di contributi erogati dalla Regione e capaci di coprire il 70 per cento della spesa. Poi ci sono altri 6 progetti a beneficio di 11 Comuni, per una spesa di 128mila euro totali, che sono stati ammessi nella graduatoria regionale ma non sono rientrati nella prima fase dei finanziamenti. «Un budget che rimpingueremo a breve andando a coprire anche i progetti rimasti fuori» ha annunciato ieri nell’occasione l’assessore regionale Bugli.

L’intervento di videosorveglianza senese fa dunque interamente capo a Terrecablate, il consorzio che riunisce tutti i Comuni e la Provincia, nato nel 2002 per portare la fibra ottica e che dal 2008 eroga servizi di information e communication tecnology ai suoi soci. Un fatto non casuale, visto che le telecamere per essere davvero utili e funzionali hanno bisogno di software che le rendano ‘intelligenti’, capaci di riconoscere automaticamente targhe e persone, e di viaggiare in rete. «C’è bisogno di tecnologia – sottolinea l’assessore Vittorio Bugli –; c’è bisogno anche di condivisioni e di una regia condivisa. Va tenuto tutto a sistema».

In campo dunque scenderà una capillare infrastruttura tecnologica, un’autostrada telematica che viaggia sulla fibra ottica, assieme a cinque data center territoriali dove saranno archiviate le immagini (e un sistema aperto): il tutto farà capo e arriverà sui monitor di Terrecablate, nella sede di Siena in vaile Toselli.

Gli ‘occhi’ accesi sul territorio senese saranno 850, con 314 diverse aree di ripresa: le telecamere, oltre a funzionare come deterrente e per accrescere la sicurezza dei territori, potranno essere utilizzate anche per monitorare la viabilità urbana e le stazioni ecologiche.

Le immagini potranno essere fruite in diretta, ma anche archiviate per poi essere consultate in un secondo tempo. Il primo accesso sarà da parte della polizia municipale, ma vi si potranno collegare anche i carabinieri. La compagnia di Poggibonsi è già stata attrezzata e si sta lavorando per fare altrettanto con i carabinieri di Siena, Montepulciano e Montalcino.

Entrando nel dettaglio dei contributi regionali, con il bando 2016 sono stati finanziati i Comuni di Siena (38.000 euro), Colle Val d’Elsa, Montepulciano, Sinalunga (20 mila euro a Comune), Monteroni d’Arbia insieme a Buonconvento (20 mila) e le tre Unioni Valdichiana Senese (20 mila: coinvolti i comuni di Cetona, Pienza, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Trequanda), Val di Merse (20mila, con interventi a Chiusdino, Monticiano, Murlo e Sovicille) e Amiata Val d’Orcia (20 mila, coinvolti Abbadia San Salvatore, Castiglione d’Orcia, Piancastagnaio, Radicofani, San Quirico d’Orcia). Complessivamente la Regione ha staccato un assegno da 198 mila euro.

Del bando 2017 hanno invece beneficiato Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga, Chiusi, San Gimignano, Torrita di Siena, Asciano, Chianciano Terme, Rapolano Terme (15 mila euro a comune), Casole d’Elsa, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti, Radicondoli (10 mila euro per amministrazione). Il contributo totale ammonta in questo caso a 170 mila euro. Cui si aggiungeranno appunto i 128 mila euro a beneficio degli ultimi 6 progetti.