Mps, assemblea dei soci: sì aumento capitale / FOTO

Approvato l'aumento di capitale e Falciai presidente. Il titolo bene in borsa Morelli: "Il referendum non c'entra" Via alla procedura per 600 esuberi Morelli: "Operazione senza precedenti" Clarich: "Decideremo dopo il 4 dicembre" Scheda: il piano di salvataggio

Da sinistra Alessandro Falciai e Marco Morelli

Da sinistra Alessandro Falciai e Marco Morelli

Siena, 24 novembre 2016 - A Siena il tempo ha misurato anche il travaglio dei soci di Mps. L'assemblea ha dato il via libera all'aumento di capitale dopo quasi nove ore di dibattito. L'approvazione, comunque, è arrivata con il 96% dei voti. Eppure alla vigilia niente era scontato. Fino a pochi giorni fa c'era perfino qualche dubbio sull'affluenza degli azionisti che, invece, non hanno mancato l'appuntamento.

In sala c'erano 242 persone, in rappresentanza del 23% del capitale, oltre il quorum del 20%. Per i soci che non aderiranno, e che quindi non vorranno mettere mano al portafogli, l'aumento di capitale fino a 5 miliardi comporterà una diluizione, con conseguente perdita di peso all'interno della banca. Ma la ricapitalizzazione è il tassello più importante del piano di salvataggio dell'istituto senese. Bocciarla avrebbe voluto dire condannare la banca al bail-in. L'ad Marco Morelli lo ha messo subito in chiaro: è «un'operazione che non ha precedenti nel mercato italiano e rappresenta un passaggio fondamentale per Mps».

La sua riuscita «al di là delle valutazioni politiche del passato - ha detto l'ad - dipenderà anche dall'atteggiamento dell'organo di vigilanza»: leggi Bce. Certo è che «il bail-in - ha assicurato Morelli - è una cosa che la banca non ha preso in considerazione», anche se una stima indica in 13 miliardi le passività che verrebbero bruciate. Archiviato il voto dell'assemblea, il cda si è subito riunito per rendere operative le deleghe. I tempi sono stretti: «il piano va fatto velocemente», ha detto Morelli. Quindi, Consob permettendo, «lunedì lanceremo il periodo di conversione dei bond in azioni - ha spiegato l'ad - che sarà tenuto aperto per cinque giorni lavorativi, fino a venerdì 2 dicembre. Una volta avuto il riscontro del mercato, potremmo considerare quando aprire la finestra di sottoscrizione delle azioni» per l'aumento di capitale.

L'intenzione di Morelli è di lanciare l'operazione il 7 o l' 8 dicembre, per chiuderla entro Natale. Fare pronostici sulle adesioni è difficile, dopo che anche alcuni soci 'storicì hanno dichiarato di non aver ancora deciso. L'azionista all'1,7% e neo presiedente Alessandro Falciai lo farà nei prossimi giorni, mentre la Fondazione Mps, scesa dall'1,4 allo 0,7%, lo farà dopo il referendum del 4 dicembre. Il voto inciderà sul destino di Siena, anche se Morelli cerca di tenere i due piani separati: «Piano industriale e ricapitalizzazione sono sganciati da considerazioni legate al referendum».

L'ammontare dell'aumento di capitale sarà determinato dal successo della conversione dei bond e dall'arrivo di eventuali investitori. Nel road show, ha detto Morelli, «abbiamo incontrato più di 250 investitori e qualcuno ha chiesto un terzo o quarto incontro». L'ad non ha specificato se fra questi c'è anche il fondo sovrano del Qatar, anche perché «per prendere impegni vincolanti» tutti aspettano il lancio dell'aumento di capitale. L'assemblea ha dato il via libera anche al nuovo assetto societario, con Alessandro Falciai che ha preso il posto del dimissionario presidente Massimo Tononi («Le mie dimissioni - ha detto - non sono legate a riserve sul piano o su Morelli») e la nomina del sostituto di Falciai in cda, Massimo Egidi. La banca dovrà affrontare anche la nota dolente degli esuberi. La procedura è già partita. Il nuovo piano industriale ne prevede 2600, con la chiusura di 500 filiali.

Entro aprile ci sarà l'uscita volontaria di 600 dipendenti, mentre entro la fine di gennaio chiuderanno 175 filiali. Ci saranno anche accorpamenti di aree territoriali: in Toscana toccherà a quelle di Siena e Firenze.

LA GIORNATA (Leggi l'articolo