Morelli: "Piano non dipende da referendum"

L'ad del Monte replica agli azionisti e spiega perché è tornato alla Rocca

Morelli

Morelli

Siena, 24 novembre 2016 - L'amministratore delegato del Monte dei Paschi ha preso la parole di fronte all'assemblea dei soci per precisare alcune questioni sollevate dai soci nella prima parte della discussione. 

"Il piano industriale della banca e la ricapitalizzazione sono sganciati da considerazioni legate al referendum - ha detto Morelli - Che poi qualcuno faccia valutazioni sull'esito del referendum e su quali implicazioni abbia sulla banca, ognuno è libero di fare quello che vuole. Noi diamo una spiegazione di quello che pensiamo di poter fare, indipendentemente da variabili ambientali".

Parlando poi del road show per illustrare il piano agli investitori, Morelli ha spiegati di aver ricevuto molto interesse. "Abbiamo incontrato - ha spiegato Morelli - più di 250 investitori, il 50% in Inghilterra, il 22% in Usa il 24% in altri Paesi, coprendo sostanzialmente tutte le tipologie di investitore. Questi interlocutori prendono impegni vincolanti in prossimità del lancio dell'operazione e quando viene aperta la finestra per la sottoscrizione delle azioni".

Poi, per quanto riguarda il timing dell'operazioni, Morelli ha chiarito: "Lunedì lanceremo il periodo di conversione dei bond, che sarà tenuto aperto per 5 giorni lavorativi, fino a venerdì 2. Una volta avuto il riscontro del mercato, potremmo considerare quando aprire la finestra di sottoscrizione delle azioni.

Riguardo alla sua posizione nelle inchiste sulla passate gestione del Monte, poi, Morelli ha chiarito: "Sono stato sottoposto a indagine nel febbraio 2013 per un presunto concorso in ostacolo alla vigilanza per due documenti non trasmessi all'autorità di vigilanza sul fresh. Credo di essere l'unico indagato archiviato su richiesta della procura perché il mio patrimonio conoscitivo sul fresh era nullo. La procura, nella richiesta di archiviazione - ha proseguito -, ha scritto che niente altro era da richiedere a Marco Morelli, il suo comportamento era estraneo». 

Sulla multa di Bankitalia, il banchiere ha ricordato di essere stato multato "nell'ottobre 2013 per mancate comunicazioni, sette settimane prima della richiesta di archiviazione dei pm. C'è un ricorso e non vado oltre". Infine, a chi ricordava che lui era in Mps nel periodo di Mussari e Vigni, ha risposto: "In questa stanza ci sono tanti dipendenti ed ex dipendenti che sanno benissimo quali posizioni ho preso, cosa ho detto. Quanti hanno chiesto un'ispezione interna? Quanti hanno fatto opposizione e sono andati via perché non erano d'accordo? Perché sono tornato? Perché credo che con il piano fatto in un certo modo, la risensibilizzazione dei dipendenti, la banca può tornare ad avere un ruolo nel mercato italiano. Al di là delle valutazioni politiche del passato, dipenderà anche dall'atteggiamento che l'organo di vigilanza ha nei confronti della banca. Io metto la faccia e spero che tutti continuino a mettercela".