Operazione 'oro rosso', in Valdelsa 'cartiera' per rivendere rame probabilmente rubato

L'azienda, riconducibile a un 'nullatenente' di origine campana, farebbe parte di "un articolato sistema di frode" basato sull'emissione e l'utilizzo di fatture false: quattro milioni di euro per circa mille tonnellate di rame / VIDEO

Un fermo immagine del video della Finanza

Un fermo immagine del video della Finanza

Poggibonsi, 25 agosto 2014 - Una vera e propria 'cartiera' è stata scoperta dalla Finanza in Valdelsa. L'azienda, riconducibile a un 'nullatenente' di origine campana, farebbe parte di "un articolato sistema di frode" basato sull'emissione e l'utilizzo di fatture falsequattro milioni di euro - per giustificare la vendita di circa mille tonnellate di rame probabilmente provenienti da furti. E' quanto scoperto dalla guardia di finanza di Poggibonsi nell'ambito di un'operazione denominata "oro rosso". Otto persone sono state denunciate alla magistratura per ipotesi di reato che vanno dal riciclaggio, alla ricettazione, al favoreggiamento e alla commissione di reati fiscali per l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Sei sono le imprese coinvolte in Toscana, Lombardia, Emilia Romagna e Campania.

E' il risultato di un'azione di monitoraggio svolta nella Valdelsa senese nei confronti degli operatori economici attivi nel settore del commercio di rottami metallici, "realtà economica ad elevato rischio di frodi, anche in relazione al diffuso fenomeno dei cosiddetti 'furti di rame'" precisa una nota della Finanza che fa sapere che sono stati recuperati "maggiori elementi reddituali per un milione". Gli accertamenti della Finanza hanno permesso di sventare l'"articolato sistema di frode" a cui partecipava anche una 'cartiera' con sede in Valdelsa , riconducibile a una persona "nullatenente" di origine campana. L'azienda, infatti, sarebbe stata costituita, secondo quanto è emerso dalle indagini, con il solo scopo di "stampare" le fatture che, su un piano esclusivamente documentale, avrebbero dovuto nascondere la provenienza dei rottami di rame verosimilmente frutto di furti. A destare i sospetti sulla ditta la mancanza di trascorsi imprenditoriali del titolare, senza mezzi propri e senza possibilità alcuna di avviare un commercio così fiorente.

L'operazione delle fiamme gialle di Poggibonsi ha inoltre consentito di constatare e segnalare ai competenti uffici finanziari, per il recupero a tassazione, redditi per circa un milione di euro.

Negli anni il fenomeno dei furti di rame ha fatto registrare una continua crescita su tutto il territorio nazionale. "Le ragioni sono da ricercare - spiega la Finanza - nelle quotazioni in aumento sul mercato mondiale e dal differenziale creatosi tra una domanda in crescita e un’offerta in calo".