Vigile ruba durante il blitz: condannato

Prese 300 euro a una cinese da un cassetto in un capannone. Resta sospeso dal servizio

Un'immagine del blitz nel capannone cinese

Un'immagine del blitz nel capannone cinese

Prato, 2 luglio 2015 - E’ stato condannato a due anni e due mesi per furto, aggravato dal fatto di aver compiuto il furto in qualità di pubblico ufficiale durante le sue funzioni. La condanna, in rito abbreviato, è arrivata qualche giorno fa nei confronti di un agente della polizia municipale, Andrea Pergolizzi, che, secondo l’accusa, ha rubato 300 a una cinese, titolare del pronto moda «Ex Piuma» di via del Molinuzzo al Macrolotto, durante un blitz all’interno del capannone. Il giudice, Angela Fantechi, ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri condannando l’agente a due e due mesi, considerato già lo sconto di pena perché il processo si è tenuto con rito abbreviato.

Il vigile è sospeso dal servizio dal giorno in cui ha ricevuto l’avviso di garanzia. Il Comune non ha ancora ricevuto la copia della sentenza per cui al momento, pare che, l’uomo resterà sospeso. Il fatto risale al 5 febbraio quando la Ex Piuma è stata sottoposta a un blitz nell’ambito dei controlli straordinari voluti dalla Regione Toscana. Pergolizzi faceva solo servizio di vigilanza in orario straordinario come lui stesso aveva richiesto. Dopo un’ora dalla fine del blitz la titolare del pronto moda si è recata al comando della polizia municipale per sporgere denuncia: da un cassetto erano spariti 300 euro. Subito sono partite le indagini, con accertamenti anche interni condotti sotto la guida del comandante della municipale Andrea Pasquinelli e coordinate dal sostituto procuratore Gestri, grazie alle quali, gli investigatori sono risaliti a Pergolizzi. Decisive sono state le immagini video fornite dall’imprenditrice.

L’agente è stato ripreso mentre, rimasto solo nello stanzone, ha aperto un cassetto e ha sfilato i 300 euro. La scena è stata ripresa dalle telecamere: in meno di trenta ore il caso è stato risolto. Un fatto grave che avrebbe potuto gettare un’ombra su tutto l’operato dei funzionari che hanno eseguito il blitz togliendo credibilità al progetto sulla legalità. La posizione di Pergolizzi si è aggravata durante l’interrogatorio quando al pm Gestri ha dichiarato di essere incensurato: dalle indagini successive è emerso che a suo carico, c’è una condanna per un furto, avvenuto in un supermercato nel 1996. Non era la prima volta che la polizia municipale indaga all’interno della stessa amministrazione. Eclatante fu il caso delle false residenze concesse a cittadini cinesi nel quale fu coinvolta una dipendente dell’ufficio anagrafe ancora oggi a processo.