Stop al nuovo inceneritore di Baciacavallo

Asl e Arpat criticano la valutazione d'impatto ambientale, il Comune chiede un'integrazione. Seviranno 45 giorni per avere i nuovi dati

Il vice sindaco Simone Faggi

Il vice sindaco Simone Faggi

Prato, 16 aprile - Colpo di scena nella procedura per il nuovo inceneritore di Gida a Baciacavallo. Asl e Arpat hanno criticato i dati contenuti nella valutazione di impatto ambientale sostenendo che, in base ad essi, il nuovo impianto porterebbe ad un peggioramento della situazione attuale. Uno scenario non sostenibile. Gida dal canto suo replica che l'inceneritore porterà invece ad un miglioramento.

A questo punto il Comune ha chiesto un'integrazione della Via bloccando di fatto la procedura per arrivare al nuovo impianto per 45 giorni, il tempo necessario ad avere i dati. Asl e Arpat sono anche pronte a chiedere una Vis, una valutazione di impatto sanitario, in caso di dati insoddisfacenti.

Sul caso è intervenuto anche il capogruppo del Pd, Lorenzo Rocchi: "La relazione di Arpat, illustrata in consiglio comunale dal vicesindaco Faggi, ci preoccupa e ci spinge ancora una volta a sottolineare che non ci muoviamo finché la Via non darà esiti positivi e certi, finché non avremo la certezza che con il nuovo impianto abbatterà le emissioni e finché non saremo sicuri che le vasche saranno coperte. Non dimentichiamo inoltre che quella in cui sorge il depuratore di Baciacavallo è un'area già messa alla prova dal traffico del Macrolotto zero e dalla vicina autostrada. Siamo per l'ammodernamento ma senza garanzie chiare a tutela dei cittadini non intendiamo andare avanti".