Parcheggio al pronto soccorso, rimossa l'auto del cappellano

Il caso si somma a due precenti. Carli: "Ci vuole rotazione dei posti"

Nuovo ospedale Santo Stefano parcheggio pronto soccorso (foto Attalmi)

Nuovo ospedale Santo Stefano parcheggio pronto soccorso (foto Attalmi)

Prato, 28 aprile 2015 - Non è stato «risparmiato» neppure uno dei cappellani del nuovo ospedale «Santo Stefano»: la sua auto è stata rimossa perché in sosta in spazi non consentiti nell’area di parcheggio adiacente al pronto soccorso. Il fatto sarebbe accaduto qualche tempo fa. I sacerdoti che svolgono il loro ministero all’interno del presidio ospedaliero abitano in un appartamento a Galciana, non all’interno della struttura sanitaria, per cui quando ci sono delle emergenze, purtroppo possibili in un luogo di cura come un ospedale, debbono essere chiamati a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche in questo caso pare che il sacerdote sia dovuto arrivare al «Santo Stefano» per un’emergenza: la sua auto è stata rimossa perché si trovava fuori degli spazi consentiti. Nonostante il permesso, la rimozione è stata praticata lo stesso per l’applicazione delle regole.

Un ulteriore episodio che si va ad aggiungere agli altri due denunciati in quei casi dai diretti interessati: da Pietro Villani, che aveva avvertito un malore al petto e che si era recato da solo alla guida della sua macchina al pronto soccorso. Una volta trattenuto in osservazione aveva più volte segnalato di aver lasciato l’auto in sosta nel parcheggio a disco orario, ma senza successo tanto che il mezzo gli è stato rimosso. Medesima situazione è successa ad un altro pratese che era volato all’ospedale per la nascita di un figlio e mentre era in sala parto con la moglie, l’auto gli è stata rimossa. C’è chi come il presidente del Centro diritti del malato, Fabio Baldi, ha proposto di ricorrere all’uso delle ganasce per evitare la rimozione, ma allo stesso tempo usare un metodo per educare all’uso adeguato delle zone di sosta, soprattutto di quella a disposizione del pronto soccorso che è gratuita e a disco orario.

«Come in tutti i pronto soccorso anche a Prato la sosta a disposizione di chi deve recarsi al servizio di emergenza urgenza deve essere limitato nel tempo per dare la possibilità di far ruotare gli spazi – interviene Simona Carli, direttore sanitario dell’Asl 4 e direttore di presidio ospedaliero – Certo il cittadino che è arrivato da solo è una caso particolare e deve esserci stato un difetto di comunicazione. Resta un punto fermo: il parcheggio a disposizione del pronto soccorso deve essere breve per il tempo necessario per accompagnare chi ha bisogno di cure urgenti. Noi nella rimozione non ci guadagniamo niente: vediamo se c’è vero motivo per ritoccare il sistema e il regolamento».