Popolare di Vicenza: 575 esuberi e 150 sportelli chiusi

Ecco le linee del nuovo piano industriale. Prevista la cessione di una società e anche 180 assunzioni

Gianni Zonin

Gianni Zonin

Prato, 30 settembre 2015 - La Banca Popolare di Vicenza ha confermato la chiusura di 150 sportelli e prevede una riduzione di organico di 575 persone. È quanto si apprende da fonti sindacali dopo un incontro con l'azienda. Trecento esuberi sono previsti dal vecchio piano industriale, mentre gli altri lasceranno l'azienda con fondo di solidarietà entro il 2020.

La Popolare di Vicenza prevede un ritorno all'utile già nel 2016, con un risultato positivo per 200 milioni nel 2018. La banca prevede inoltre una riduzione del costo del personale dello 0,4% entro il 2020. «La ricapitalizzazione sarà difficile ma non impossibile». Così, secondo quanto riferiscono fonti sindacali, avrebbe commentato l'aumento di capitale di 1,5 miliardi della Popolare di Vicenza l'amministratore delegato Francesco Iorio, presentando il piano industriale ai rappresentanti dei lavoratori. Il banchiere ha poi spiegato che la governance della banca andrà rinnovata entro giugno del 2016. Per l'istituto sono previste inoltre anche 180 assunzioni. Nel piano al 2020 della Popolare di Vicenza è prevista anche la cessione della Società di servizi bancari del gruppo (Servizi bancari Spa). Lo riferiscono fonti sindacali, facendo osservare che all'interno dell'azienda lavorano altri 300 dipendenti potenzialmente a rischio.