Morto a 7 anni: dubbi su cinture di sicurezza e patente

Continuano gli accertamenti della polizia municipale sul tremendo incidente in via Melis costato la vita di un bambino senegalese

Lo scontro frontale alla Dogaia

Lo scontro frontale alla Dogaia

Prato, 10 luglio 2016 - Mentre la città è in lutto per la piccola vittima di 7 anni, sono ancora in corso gli accertamenti tecnici da parte della polizia municipale di Prato, coordinata dal comandante Andrea Pasquinelli, per accertare cause e responsabilità. E continua il lavoro di medici e infermieri sui due dei quattro feriti in totale, che restano ricoverati. Il padre del bambini, di origine senegalese, di 57 anni, rimane in gravissime condizioni, è in prognosi riservata, dopo il delicato intervento chirurgico effettuato nella notte per ridurre le lesioni alla milza causate dal tremendo schianto, avvenuto ieri intorno alle 20, in via Federigo Melis, alla Dogaia.

Dai rilievi compiuti sul luogo dell’incidente, tramite i referti dell’ospedale e dalle verifiche sulle banche dati amministrative sono emersi altri particolari. Intanto sia passeggeri (padre e figlioletto) sia il conducente della Fiat Punto, “sospettata” di aver invaso la carreggiata opposta causando il frontale, sarebbero stati senza cinture di sicurezza. Infatti, non mostrerebbero sul corpo, nemmeno il piccolo deceduto di 7 anni, il classico strappo (un livido o una ‘bruciatura’ trasversale) delle cinture allacciate, in caso di impatto ad alta velocità. Inoltre il guidatore di 45 anni, che ha riportato una prognosi di 40 giorni, non sarebbe stato in regola con la patente di guida. Il documento sembra infatti che sia stato contraffatto. Già dimessi il conducente dell’altro veicolo coinvolto, una Citroen C5, cittadino cinese regolare di 45 anni che ha riportato la frattura dell’avambraccio, e la moglie che si trovava al suo fianco, ferita lievemente.